domenica 12 aprile 2020

IVANO FOSSATI - OSCAR PRUDENTE, Poco prima dell'aurora (1974)


Dopo l’esordio da solista avvenuto solo un anno prima, Ivano Fossati tornò subito in studio di registrazione con l’amico Oscar Prudente, per lavorare a quello che sarebbe stato l’unico disco in condivisione con il cantautore ligure. Poco prima dell’aurora vide la luce nel 1974 e uscì sotto la supervisione sia della Fonit, al quale era legato Fossati, sia sotto quella della Numero Uno, che invece gestiva il lavoro di Prudente. È un album che presenta ancora qualche trama progressiva ma si apre verso un pop a volte un po’ di maniera, anche se gli arrangiamenti, spesso eleganti e raffinati, portano le composizioni in direzione di una canzone d’autore affine a quella di Lucio Battisti e Flora Fauna e Cemento. Anche in questo caso notevoli gli ottimi musicisti presenti alle session, tra cui spiccano Claudio Pascoli al sax, sempre preciso nei suoi interventi mirati, l’ex Ribelli Gianni Dall’Aglio alla batteria e Guido Guglielminetti al basso, una bella coppia ritmica che avrà modo di mettersi in luce durante il passare dei pezzi. Il disco scorre via piacevole ma senza momenti davvero memorabili, le strutture rimangono imbevute di folk e pop, soprattutto nei cori femminili che troviamo in Apri le braccia e 10 Km dalla città, due episodi che denotano la voglia di avvicinarsi ulteriormente alla forma canzone. È l’aurora, con la sua verve malinconica e capace di ricordare in parte il periodo Delirium, raccoglie i più ampi consensi, così come L’Africa (insieme formarono il 45 giri promozionale), l’unica cantata da Prudente. Indubbiamente attraente è Lo stregone, brano in cui emerge tutto il talento di Pascoli. Le melodie risultano più semplici e ruffiane e questo è un aspetto ancor più marcato se confrontato con il debut, come se Fossati cercasse una linea di confine tra semplicità e ricerca. In quest’ottica possiamo leggere brani leggeri come Ehi Amico e Prendi fiato e poi vai, che si contrappongono alle derive prog di Gil e Tema del lupo, i due strumentali presenti e forse i momenti più interessanti, con quest’ultima vicina ai temi brasiliani che avevamo trovato con più assiduità nell’esordio e che qui purtroppo non vengono riproposti. Poco prima dell’aurora è un album che si lascia ascoltare ma che non segna un cambio di passo deciso, mostra le stesse pecche che avevano contraddistinto Il grande mare che avremmo traversato. Anche l’apporto di Prudente, cantautore sottostimato ma pieno di talento, non cambia le carte in tavola a questa fase iniziale della carriera di Fossati, che oscilla tra nuove sensazioni pop e la voglia di accostarsi ancora un po’ a sonorità più complesse. Il sodalizio artistico con Prudente in realtà non si esaurì immediatamente, in quanto Fossati collaborò nella realizzazione di Infinite Fortune, edito lo stesso anno. (Luigi Cattaneo)

È l’aurora (Video)



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