Settimo lavoro in
studio per Fausto Ferraiuolo, nato dall’incontro del pianista napoletano con
Jeff Ballard (Ray Charles, Mike Stern, Chick Corea), batterista dalla classe
immensa e protagonista nel trio di Brad Meldhau e nell’Elastic Band di Joshua
Redman, oltre che essere uno dei session più richiesti al mondo. La stabile
relazione musicale con Aldo Vigorito, contrabbassista virtuoso ed elegante
(musicista che ha collaborato anche con Daniele Sepe, Baba Sissoko e Enrico
Pieranunzi), completa un trio dove l’interplay ricorda alcuni episodi di Cedar
Walton e Bud Powell, ma anche i contemporanei Luca Poletti e Dario Yassa. Dalle
undici tracce di questo Il dono si
denota una notevole scorrevolezza esecutiva d’insieme, caratteristica che si
palesa durante tutto il disco, scritto quasi interamente da Ferraiuolo, ad
esclusione dell’omaggio a Gershwin di Somebody
loves me e l’accenno di O sole mio in
O impro mio. Tradizione e
improvvisazione vanno a braccetto, accompagnano delicatamente l’ascoltatore in
episodi suggestivi e intensi, come Fire
Island o Even the score, si
nutrono di raffinatezze compositive, che si celebrano in Rue De La Vega e Three,
si aprono allo swing coinvolgente di Astavo
blues e al ritmo trascinante di Baires.
Il lavoro, uscito per Abeat Record, è disponibile sia in formato fisico che in
streaming sulle principali piattaforme digitali. (Luigi Cattaneo)
C'est Tout (Video)
Nessun commento:
Posta un commento