martedì 6 ottobre 2020

GIANNI VENTURI, Mantra Informatico (2018)

 

Poeta, pittore, romanziere, musicista. Gianni Venturi è tutto questo, sin da quando, giovanissimo, la Fonoprint di Lucio Dalla pubblica un suo 45 giri e blu Sottile. Conosciuto soprattutto per essere il vocalist degli Altare Thotemico (è di questi giorni il terzo Selfie Ergo Sum), Mantra informatico esce a suo nome nel 2018 per MP & Records, fusione di musica elettronica e versi declamati, a volte con rabbia, a volte con un eleganza oscura, al passo coi tempi narrati da Gianni. L’album appare come la naturale prosecuzione del progetto Moloch, lontano da leggi di mercato vuote e opprimenti, con Venturi che si fa accompagnare in questo viaggio da Valerio Venturi (basso), Daniele Bagnoli (programmatore), Debora Longini (elettronica), Emiliano Vemizzi (sax) e Lucien Moreau (voce). Poesia figlia della beat generation, fonodramma vicino al Il Babau e i Maledetti Cretini, la poetica cupa del Pierpaolo Capovilla di Obtorto Collo, tutto centrifugato con la personale visione di un cantore che sa essere provocatorio e diretto. Nulla sono nulla sarò, diviene l’urlo glaciale di Distonia, l’accenno delicato alla consapevolezza del nonno fa fibrillare Isole, così come il pensiero di Dolore antico fa scivolare in ricordi lontani, dove sopra sotto dentro e fuori è tutto amore. Dimmi che mi ami diviene sintesi dei pensieri sin qui espressi, La visione di Leonardo! affresco di un paese crudele e selvaggio, la conclusiva Mother ideale finale di un lavoro intimo ma al contempo pieno di forza e istinto. (Luigi Cattaneo)

Isole (Video)



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