Nativi del Connecticut, i Perfect Era debuttano con questo ottimo Beneath the clouds we dream, uscito nel
2019 come autoproduzione e pieno di spunti che faranno la felicità degli
appassionati di progressive. Arnab Sengupta (voce), Todd Paskin (chitarra),
Roger Bush (tastiere), Don Beatrice (basso) e Brian Hopkins (batteria)
sfoderano un debutto davvero interessante, che si muove con consapevolezza tra
il prog più classico e quello a tinte heavy, tra sinfonismi dai toni vellutati
e partiture in odore di Dream Theater e Fates Warning, caratteristiche che
troviamo nell’iniziale No absence of
memory’s glow, partenza di rilievo dell’album e capace di unire fraseggi
catchy e sezioni strumentali di spessore. No
needs to explain mostra come il gruppo di Milford sia ben attento nel
bilanciare melodia e ricercatezza strutturale, ricordando proprio i grandissimi
Fates Warning. Clandestine worlds mette
in luce il grande lavoro d’insieme del quintetto, che per l’occasione si
riallaccia maggiormente al prog settantiano, mentre The skyline dream sembra guardare ai Rush di A farewell to Kings e Hemispheres.
La sentita Lost again, vicina ad
alcune cose dei Crimson Glory dell’indimenticato Midnight, e Tides rush in, ponte tra gli anni ’70 e
il progressive del 2000, chiudono un esordio solido, sognante come da
tradizione e ricco di creatività. Per acquistare in digitale o nel formato
fisico (che consiglio visto anche il bel booklet con tutti i testi) potete
contattare la band alla seguente pagina https://perfectera.bandcamp.com/album/beneath-the-clouds-we-dream , oltre che su tutti i social network (Luigi Cattaneo)
The absence of memory's glow (Video)
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