Quinto disco in studio
per gli ArtemisiA (Anna Ballarin alla voce, Elettra Medessi alla seconda voce,
Vito Flebus alla chitarra, Ivano Bello al basso e Gabriele Gustin alla
batteria), che con Derealizzazione Sintomatica realizzano il disco più ambizioso
da quando si sono formati, ormai nel lontano 2006. Il basso di Bello spinge l’iniziale
Ladro d’anime, inquieta e aggressiva, si apre ad un chorus che si stampa
in testa sin dal primo ascolto, prima del rock metal di Identità e dell’oscura
La Benandante, episodio memorabile tra doom, dark e folk, con un
ispirato Valerio Colella al mandolino. Molto valida anche Fata verde,
dove la Ballarin duetta con il grande Omar Pedrini dei Timoria, un brano
ispirato e pieno di pathos a cui contribuisce Ulisse Tonon (piano e tastiere),
che va a chiudere idealmente la prima parte del lavoro. La seconda parte forte
con il rock di Ombre della mente, prima della strumentale Nelle terre
di Ulisse, dai netti contorni progressive e jazz rock (Tonon nuovamente
protagonista con le sue tastiere), e Fobia, il momento più pesante dell’album,
complice la presenza di H. Skrat, voce dei black metallers Akroterion. Chiude
questo disco davvero ottimo Favola, ennesimo esempio di come nella
musica dei goriziani alberghino più anime, tenute insieme da una capacità di
songwriting che ha raggiunto con questo disco l’apice della loro carriera.
(Luigi Cattaneo)
Fata verde (Video)
Grazie di cuore!!
RispondiEliminaGrazie a voi!!!
Elimina