sabato 7 maggio 2022

ENTEN HITTI, A tutti gli uragani che ci passarono accanto (2004)

 

Fondati da Pierangelo Pandiscia e Gino Ape, gli Enten Hitti sono un gruppo aperto dal lontano 1995, quando iniziano a lavorare sulla sperimentazione sonora e la dimensione rituale della performance, incrociando world, elettronica, folk e psichedelia. Varie forme espressive accostabili alla ricerca di artisti di casa nostra come Claudio Rocchi, Officine Schwartz e Juri Camisasca ma anche ai seminali Tuxedomoon, uno studio profondo su un mondo arcaico da scoprire attraverso un’arte concepita mutevole e perennemente libera da automatismi, nonché del tutto personale. Il qui presente A tutti gli uragani che ci passarono accanto è un disco del 2004 (uscito in sole 100 copie), ristampato nel 2020 dalla Lizard Records insieme alla ADN, un lavoro che mostrava il lato più folk della band lombarda, che oltre a Pandiscia (chitarra, steel drum, metallofono, percussioni e voce) e Ape (oboe, piano, fisarmonica, elettronica e voce) vedeva coinvolti Gianpaolo Verga (violino), Stefano Nosari (contrabbasso), Adriana Pulejo (voce) e Simona Barbero (voce). Casa dei pensieri è l’inizio dello stralunato viaggio e ci porta per mano al particolare folk di Luna di pietra e alla malinconica C’è il sole nella strada, che chiude un trittico iniziale lodevole. L’attenzione della band verso una forma canzone dall’elegante verve pop si materializza in Le mani d’Africa, mentre la lunga Vento lento, con le sue atmosfere lievi è tra i brani più significativi dell’intera release, prima di Necramor, una bella ballata poetica, e di Figli dell’acqua e del sole del mattino, che si contraddistingue per un approccio delicatamente cantautorale. Non vorrei crepare è uno splendido spoken word, la conclusiva Dea mangiamele è l’ideale finale di un disco da scoprire ascolto dopo ascolto. (Luigi Cattaneo)

Non vorrei crepare (Video)



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