Secondo full per i
Malauriu (ma ci sono una serie di split, 7″ ed ep da cercare), che si allontanano dal black metal per abbracciare
un percorso fatto di psichedelia, dark, ambient, ritual e avanguardia, un
racconto nerissimo, cupo, in cui i versi declamati da Nequam (voce anche dei
The Magik Way) vengono sospinti dalle trovate di Schizoid (chitarra,
percussioni e samples) e Felis Catus (tastiere, samples e strumenti vari).
Probabilmente gli ascoltatori più legati al cospicuo passato dei siciliani non
apprezzeranno la svolta intrapresa, personalmente invece ho trovato questo
omonimo lavoro pieno di spunti di grande interesse e una certa sensibilità nel
narrare temi filosoficamente occulti. Coniugare nera poesia e sperimentazione
comporta la costruzione di trame che vanno elaborate con meticolosità, e
l’ascolto di conseguenza diviene oggetto di studio, profondo e autorevole come
solo le prove disturbanti sanno essere. Una strada, quella intrapresa dal trio,
che si discosta da quanto fatto sinora e diviene pura ipnosi, caratteristica
che emerge prepotente nelle 4 lunghe tracce del disco, dove il recitato di
Nequam è ora sussurro, ora lama nelle carni, ma sempre malignamente inquieto.
Il mondo oscuro dei Malauriu è fatto di pura spiritualità, di evocazioni
funebri sinistre e angoscianti, con la figura del Maestro che guida gli asceti
verso la ricerca, in uno spazio che da subito appare lugubre e realmente
intriso di dolore. Esoterismo e atmosfere immaginifiche si fondono all’interno
di un concept che vive di suggestioni, oscuro, a tratti sconcertante per forza
evocativa, legato al cinema non solo per la citazione di La maschera del
Demonio di Mario Bava, ma anche per la sua natura visionaria. Disco
consigliato soprattutto a chi conosce e apprezza lontane realtà nostrane come
Pholas Dactylus e Antonius Rex, soprattutto per la capacità di trasportare l’ascoltatore
in mondi distanti e pieni di mistero. (Luigi Cattaneo)
Full Album Video
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