giovedì 19 maggio 2022

MALAURIU, Malauriu (2022)

 

Secondo full per i Malauriu (ma ci sono una serie di split, 7″ ed ep da cercare), che si allontanano dal black metal per abbracciare un percorso fatto di psichedelia, dark, ambient, ritual e avanguardia, un racconto nerissimo, cupo, in cui i versi declamati da Nequam (voce anche dei The Magik Way) vengono sospinti dalle trovate di Schizoid (chitarra, percussioni e samples) e Felis Catus (tastiere, samples e strumenti vari). Probabilmente gli ascoltatori più legati al cospicuo passato dei siciliani non apprezzeranno la svolta intrapresa, personalmente invece ho trovato questo omonimo lavoro pieno di spunti di grande interesse e una certa sensibilità nel narrare temi filosoficamente occulti. Coniugare nera poesia e sperimentazione comporta la costruzione di trame che vanno elaborate con meticolosità, e l’ascolto di conseguenza diviene oggetto di studio, profondo e autorevole come solo le prove disturbanti sanno essere. Una strada, quella intrapresa dal trio, che si discosta da quanto fatto sinora e diviene pura ipnosi, caratteristica che emerge prepotente nelle 4 lunghe tracce del disco, dove il recitato di Nequam è ora sussurro, ora lama nelle carni, ma sempre malignamente inquieto. Il mondo oscuro dei Malauriu è fatto di pura spiritualità, di evocazioni funebri sinistre e angoscianti, con la figura del Maestro che guida gli asceti verso la ricerca, in uno spazio che da subito appare lugubre e realmente intriso di dolore. Esoterismo e atmosfere immaginifiche si fondono all’interno di un concept che vive di suggestioni, oscuro, a tratti sconcertante per forza evocativa, legato al cinema non solo per la citazione di La maschera del Demonio di Mario Bava, ma anche per la sua natura visionaria. Disco consigliato soprattutto a chi conosce e apprezza lontane realtà nostrane come Pholas Dactylus e Antonius Rex, soprattutto per la capacità di trasportare l’ascoltatore in mondi distanti e pieni di mistero. (Luigi Cattaneo)

Full Album Video



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