Uscito nel 2021, Naurora
è uno dei migliori lavori di Dewa Budjana, uno degli artisti più prolifici
in casa Moonjune Records, autore che nel corso degli anni ha collaborato con
musicisti di assoluto valore e ha prodotto dischi sempre sopra la media. Questo
ultimo episodio della sua carriera riesce nell’intento di risultare fresco,
godibile e scorrevole pur muovendosi all’interno di strutture animate di jazz
rock, fusion e progressive, dove la natura complessa della materia trattata non
diviene ostacolo al feeling generale ma valore aggiunto di una serie di tracce
ispiratissime. La classe del chitarrista indonesiano emerge anche dalla
capacità di coinvolgere tutti i partecipanti alle registrazioni, a partire
dalla title track, dove troviamo l’eccellente Carlitos Del Puerto al basso, Simon
Phillips alla batteria e Joey Alexander al piano acustico, protagonista quest’ultimo
di un break centrale lodevole per qualità e controllo. Budjana come sempre
propone parti complicate ma intrise di melodie, passaggi sonori che ritroviamo
nella seguente Swarna Jingga, dove l’interplay tra il leader e Mateus
Asato, anche lui alla chitarra, viene sostenuto dall’enorme sezione ritmica
formata da Dave Wrekl alla batteria e Jimmy Johnson al basso. Lo stile di Dewa,
sempre in bilico tra fraseggi asiatici e partiture di carattere europeo, ha
portato negli anni la sua musica ad amalgamare tecnica fusion e ricerca di
chorus emozionali, come nel caso della malinconica e a tratti struggente Kmalasana,
che profuma di etnico, evoca suggestioni in rapida sequenza e le propone con la
maestria dei grandi compositori. Crossover di intuizioni che ritroviamo anche
in Sabana Shanti, dove stavolta al basso è presente Ben Williams e
soprattutto il meraviglioso sax di Paul McCandless, per uno dei brani più
espressivi degli ultimi anni di carriera di Budjana, mentre la conclusiva Blue
mansion si tinge di jazz rock con il pianoforte di Gary Husband, finale di
un album dove il leader ha dato prova di essere, non solo un grande
chitarrista, ma anche un magnifico compositore, a cavallo tra spirito free e
costruzione rigorosa, un bilanciamento perfetto di sensazioni e umori,
calibrato da anni di esperienza e da una sensibilità innata, che nemmeno la
pandemia ha fermato, visto che pur di farlo uscire il disco è stato registrato
in remoto, con i vari musicisti che non si sono mai incontrati. Un piccolo
miracolo, visto l’enorme pathos che emerge dai 40 minuti di Naurora,
ennesimo centro di Budjana e dell’etichetta di Leonardo Pavkovic. (Luigi
Cattaneo)
Naurora (Video)
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