mercoledì 6 luglio 2022

DEWA BUDJANA, Naurora (2021)

 

Uscito nel 2021, Naurora è uno dei migliori lavori di Dewa Budjana, uno degli artisti più prolifici in casa Moonjune Records, autore che nel corso degli anni ha collaborato con musicisti di assoluto valore e ha prodotto dischi sempre sopra la media. Questo ultimo episodio della sua carriera riesce nell’intento di risultare fresco, godibile e scorrevole pur muovendosi all’interno di strutture animate di jazz rock, fusion e progressive, dove la natura complessa della materia trattata non diviene ostacolo al feeling generale ma valore aggiunto di una serie di tracce ispiratissime. La classe del chitarrista indonesiano emerge anche dalla capacità di coinvolgere tutti i partecipanti alle registrazioni, a partire dalla title track, dove troviamo l’eccellente Carlitos Del Puerto al basso, Simon Phillips alla batteria e Joey Alexander al piano acustico, protagonista quest’ultimo di un break centrale lodevole per qualità e controllo. Budjana come sempre propone parti complicate ma intrise di melodie, passaggi sonori che ritroviamo nella seguente Swarna Jingga, dove l’interplay tra il leader e Mateus Asato, anche lui alla chitarra, viene sostenuto dall’enorme sezione ritmica formata da Dave Wrekl alla batteria e Jimmy Johnson al basso. Lo stile di Dewa, sempre in bilico tra fraseggi asiatici e partiture di carattere europeo, ha portato negli anni la sua musica ad amalgamare tecnica fusion e ricerca di chorus emozionali, come nel caso della malinconica e a tratti struggente Kmalasana, che profuma di etnico, evoca suggestioni in rapida sequenza e le propone con la maestria dei grandi compositori. Crossover di intuizioni che ritroviamo anche in Sabana Shanti, dove stavolta al basso è presente Ben Williams e soprattutto il meraviglioso sax di Paul McCandless, per uno dei brani più espressivi degli ultimi anni di carriera di Budjana, mentre la conclusiva Blue mansion si tinge di jazz rock con il pianoforte di Gary Husband, finale di un album dove il leader ha dato prova di essere, non solo un grande chitarrista, ma anche un magnifico compositore, a cavallo tra spirito free e costruzione rigorosa, un bilanciamento perfetto di sensazioni e umori, calibrato da anni di esperienza e da una sensibilità innata, che nemmeno la pandemia ha fermato, visto che pur di farlo uscire il disco è stato registrato in remoto, con i vari musicisti che non si sono mai incontrati. Un piccolo miracolo, visto l’enorme pathos che emerge dai 40 minuti di Naurora, ennesimo centro di Budjana e dell’etichetta di Leonardo Pavkovic. (Luigi Cattaneo)

Naurora (Video)



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