Terzo disco per i
Roseluxx, band formata da Tiziana Lo Conte (voce ed elettronica, conosciuta per
il suo passato nei Gronge e nei Goah), Claudio Moneta (chitarra, già con Goah e
Monzon), Federico Scalas (basso, contrabbasso e violoncello) e Marco Della
Rocca (batteria e percussioni, fondatore dei Memoria Zero e membro di
Blackmondays, Sunomi e P.A.D.). Un lavoro questo Grand Hotel Abisso che
arriva dopo l’esordio del 2014 (dove vi erano state le collaborazioni con
Emidio Clementi e Stefano Pila dei Massimo Volume, Luca Mai degli Zu e Luca
Miti) e Feritoia del 2017 (dove invece trovavamo Julia Kent,
violoncellista di Antony & the Johnson, Fabrizio Tavernelli e Luca Venitucci
degli Ardecore), uno sguardo critico sul declino inesorabile della nostra
civiltà e del suo deprimente stato. La title track iniziale coinvolge da subito
con un carico emotivo non indifferente, tra canzone d’autore e alternative, Carver
gioca sul binomio tra strofe intimistiche e chorus che esplodono, mentre Suspiria
sembra guardare al rock settantiano e all’horror del maestro Argento. Spoken
word aggressivo e intriso di rassegnata desolazione quello di Netflixx,
lirico l’omaggio a Tim Buckley in Canto alla sirena, prima di Ragazza
a Roma, che guarda alle melodie tipiche di certi anni ’80, e Scelta di
campo, gradevole esempio del groove in possesso della band. Ci avviciniamo
al finale con Ruota delle meraviglie e Giorno crudo, che si muovono
tra psichedelia, pulsioni dark, e atmosfere vintage, ma la chiusura vera è
affidata alla sperimentale Variazione Eldorado, con i suoi suoni
dilatati e spaziali, conclusione di un ritorno drammatico e al contempo
graffiante. (Luigi Cattaneo)
Netflixx (Video)
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