Nati nel lontano 1997 da
un’idea di Claudio Barone (voce, basso e mandolino), il Gruppo Autonomo Suonatori
(G.A.S.) arriva solo ora ad esordire, tramite la storica Black Widow Records,
con Omia Sunt Communia, album in cui, oltre al leader, troviamo Andrea
Imparato (sax e flauto), Simone Galleni (chitarra e basso), Valter Bono
(batteria), Thomas Cozzani (synth) e Andrea Foce (piano e flauto). L’inizio
strumentale di Alice spring ci introduce in maniera elegante nel mondo
sonoro e anche un po' nostalgico della band, che non disdegna trame jazz rock.
Le due parti di La regina sono sviluppate attraverso strutture e
atmosfere tipicamente settantiane, ricamate su un tessuto che abbina melodie aggraziate
e cura per gli arrangiamenti, mentre le sezioni che vanno a formare Preludio
creano un unico brano fortemente evocativo. Il sacco di Bisanzio e
la suite Beatrice sono momenti ben costruiti, dove le parti strumentali
sono sapientemente miscelate a tematiche storiche e letterarie, legate insieme
con gusto e alchimia. La capacità di rifinire con estro e attenzione le
suggestioni di cui è permeato Omnia sunt communia trovano libero sfogo
nella strumentale Il richiamo della sirena e nella conclusiva title
track, che suggella un esordio che ci riporta a band leggendarie come P.F.M.,
Le Orme, Museo Rosenbach e Osage Tribe. (Luigi Cattaneo)
Il sacco di Bisanzio (Video)
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