mercoledì 21 settembre 2022

BOSCHIVO, Bardo dell'autodistruzione (2019)

 


Questo disco è la sublimazione di una vita intera, l’addio ad un passato pieno di ossessioni e tormenti, un addio senza rancore, anzi, colmo di gratitudine per le lezioni impartite. È un processo di purificazione alchemica, dalla notte buia dell’anima al suicidio rituale, dalla morte ad una rinascita luminosa sotto una nuova, grandissima consapevolezza. Ma prima di ogni altra cosa, questo disco è una coraggiosa presa di posizione sulla realtà, un totem eretto con fierezza tra le lapidi di un mondo che sta soffocando sotto i suoi stessi miasmi sepolcrali, esalati dalle illusioni dogmatiche della logica e della razionalità, un totem che reca una breve incisione: “La magia esiste”. E non in senso metaforico.

Con queste parole Boschivo presenta Bardo dell’autodistruzione, un lavoro uscito nel 2019 dal taglio sperimentale che si apre con Pozzoscuro, introduzione che rimarca l’atmosfera esoterica che permea l’intera opera. Le venature neofolk sono evidenti e si dipanano in quasi tutto il percorso, che si fa oscuro nella decadente La danza perversa delle falene e nella cupa Quando la morte verrà. Menzione a parte per la title track di 18 minuti, un viaggio drone e ritual che fonde buia psichedelia e ambient, epitaffio di un album arcano e tenebroso. (Luigi Cattaneo)

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