A tratti sorprendente questo Obsidian Rogues dei
Behind the Sun, oscuro duo tedesco formato da Robert Mallett (basso, gong,
voce) e Nico Wèry (chitarre, tubular bells, synth, voce), che ha fatto dell’essenzialità
il motore di un progetto che si muove solido tra psichedelia, dark, neo folk e
ambient. A trance of orbs, colorata dalle tubular bells di Nico, apre il
disco, una traccia introduttiva esemplificativa del lavoro, che poi si sviluppa
ulteriormente con le seguenti Lost storms e Ruine, in cui compaiono
anche suoni elettronici, adeguatamente adagiati su un tappeto acustico
affascinante, creato dalle note di Mallett e dagli arpeggi di Wèry. L’assenza
di sovrastrutture e di arrangiamenti complessi non frena la creatività dei
tedeschi, che chiudono la prima parte del disco con l’aggraziato folk di Wrong
turn. Delicatissima anche Outside the mirror, che sconta forse un’eccessiva
prolissità, la strumentale The shadow of a day si sviluppa mite e con tenui
fraseggi, blueseggiante è invece la lunga e interessante The morrow,
unica traccia in cui compare la batteria (suonata da Wèary e da Thilo). La conclusiva
Asylum vede il solo Nico destreggiarsi alla chitarra, finale suggestivo
di un album oscuro ma con una flebile luce all’interno, proprio come quella
fiammella che campeggia in bella mostra al centro dell’artwork. (Luigi
Cattaneo)
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