giovedì 29 dicembre 2022

SPHERICAL AGENDA, Arcane wisdom (2021)

 

Incredibile debut per questo quartetto americano formato da Matt Wiles (basso), Devon Leigh (batteria), Ben Tweedt (tastiere) e Brandon Scott Coleman (chitarra), un lavoro a base di jazz progressivo, fusion e funky, suonato in maniera ineccepibile e curato sotto ogni punto di vista. Si sente l’influenza dei maestri Return to Forever e Mahavishnu Orchestra, ma gli Spherical Agenda si muovono con consapevolezza e spirito all’interno di un genere che maneggiano con innata abilità e con grande gusto, accostabili anche ad artisti contemporanei come Dewa Budjana, The Red Zen, Möbius Strip e Accordo dei Contrari. L’iniziale Guts è un adrenalinico concentrato di fusion progressiva e jazz rock ad alto tasso di difficoltà esecutiva, High stakes è un treno prog lanciato a tutta velocità, con rimandi bluesy in cui l’interplay tra Tweedt, col il suo organo, e Coleman, è assolutamente strabiliante, mentre Rad Dads, dopo tanta furia, inizia soffusa e jazzy, dimostrazione di come tecnica, melodia e calore possano andare a braccetto e anche quando Coleman si muove in solitaria l’architettura del pezzo tiene, sostenuto da una sezione ritmica a dir poco perfetta. Steak jazz vede la partecipazione di Walfredo Reyes Jr. alle percussioni, a suo agio in un brano fortemente settantiano, creativamente elaborato e sviluppato tra cambi di tempo e parti in solo piuttosto complesse. La seconda parte del disco si apre con Blooze, episodio dove il lavoro d’insieme del quartetto è la base su cui muoversi per sviluppare trame articolate dal forte sapore fusion, prima dell’inarrestabile carica di Spherical funk, un concentrato di groove e tempi irregolari. Il finale ci riserva un altro grande momento di fusion prog con Coleman’s question, che vede la partecipazione ancora di Reyes, e Arcane wisdom, ottima chiusura di un esordio notevole e curato nei minimi dettagli. (Luigi Cattaneo)

Spherical funk (Video)



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