Oggi facciamo un passo
indietro, al 2016, quando Frank Pilato, in collaborazione con la regione
Toscana e il progetto Toscana100band, diede alla luce Spettri, secondo lavoro del chitarrista fiorentino. Sulle solide
ritmiche di Francesco Micieli (batteria) e Luca Giachi (basso) si sviluppa il
lavoro chitarristico di Pilato, tra partiture in odore di progressive, dettami
fusion e ricerca capillare del particolare, cosa che accade sin dall’iniziale 6711 Yucca ST. La title track fa il
paio, esecuzione splendida in cui Pilato aggiunge un velato uso dei synth, all’interno
di una trama sonora uggiosa e dai contorni dark. La breve Oktophobie (omaggio a Stockhausen) vede Micieli al berimbao
(strumento a corda percossa), poco più di due minuti che fungono da collante
con Psicomagia, dove invece troviamo
le tastiere di Lorenzo Furferi, bravissimo nell’inserirsi in modo misurato in
un episodio decisamente atmosferico. Ci si avvicina alla conclusione dell’ep
dapprima con Golden vanity,
caratterizzata da uno splendido lavoro ritmico su cui si muove agile Pilato,
oltre che dallo spoken di Stefano Chianucci (autore anche delle liriche), e poi
con L’innamorato, in cui ritroviamo l’apporto
di Furferi, gradevole finale di un album pieno di ottimi spunti. (Luigi
Cattaneo)
Super!
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