Ultimo
lavoro, in tutti i sensi, per i Superhorror, che hanno deciso di chiudere la
loro ventennale carriera con il nuovo Devilish
whisper. Mi sono già occupato di loro ai tempi di Hit Mania Death, ed è un piacere ritrovarli così in forma, tanto
che il rammarico per questa decisione è davvero parecchio vista la qualità
complessiva di questa release. Le coordinate a base di r’n’r, hard rock e
sleaze sono sempre le stesse, basti ascoltare brani come Holy water o Back to the
graveyard, aggressivi, disinvolti e decisamente contagiosi. I veronesi,
caposaldo dell’horror metal/punk italiano si congedano con un album fresco e
genuino, così com’è stato tutto il loro percorso sin dagli esordi di due decadi
fa. (Luigi Cattaneo)
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