Terzo album per Giorgio
Pinardi sotto il monicker Me vs Myself, un disco dove il milanese continua la
sua ricerca sperimentale sull’uso della voce, unico strumento presente e
manipolato elettronicamente con sapienza per creare qualcosa di organico e
altamente suggestivo. La world music del progetto e le influenze etniche
mostrano la grande cultura di Pinardi, che stavolta guarda maggiormente all’Africa,
terra misteriosa e sempre affascinante, trattata con rispetto ma anche
curiosità in brani come Yielbongura o Rwty. Un viaggio tra le
tradizioni, non solo quelle del continente africano, che si uniscono alle
derive gospel, funk e blues che animano la proposta, un calderone congeniale
alla spiritualità libera di Giorgio, che si esprime con vigore tra le note di Sgriob
e Leys, tra gli episodi meglio riusciti di Aiòn. L’improvvisazione
di cui è intriso il materiale proposto porta la creatività dell’autore ai suoi
massimi, una ricerca fatta di scoperte e soluzioni inedite, variegate dinamiche
e brillanti conclusioni espressive, pur trovandoci dinnanzi ad un lavoro per
sola voce. Dopo Yggdrasill e Mitclàn è un piacere constatare come
Pinardi sia riuscito a creare l’ennesimo album di spessore per il suo progetto.
(Luigi Cattaneo)
Splendido sentito e apprezzato.Come sempre nel caso di the voice👊👍🙌🙏🤟
RispondiEliminaMusica sublime, da non credere....Ogni disco un passo avanti
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