Ci siamo spesso occupati
delle uscite discografiche di Claudio Fasoli, leggenda del jazz italiano e
personaggio multiforme, autore un passo avanti, capace di guidare con gusto
modifiche strutturali alla sua band e di conseguenza al suono globale dei suoi
dischi. Non fa eccezione il nuovo Ambush, registrato insieme a Simone
Massaron (chitarra, elettronica), Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso) e
Stefano Grasso (batteria), ossia il NeXt Quartet, collaudato con il precedente
e fortunato lavoro. Dieci brani legati tra loro, da ascoltare come una suite,
con momenti di profonda commozione, sussurri emotivi che vibrano all’interno di
una partitura brillante, composita ma allo stesso tempo molto narrativa. Fasoli,
come sovente capita, unisce classicismo a intuizioni del tutto personali,
riconoscibili, dove le pause diventano forma comunicativa e si sposano con la
consapevolezza che l’elettronica può essere applicata come componente per far
risaltare con maggiore efficacia le intime suggestioni delle trame. Il sax di
Fasoli si muove così, in tutta la sua struggente eleganza tra le ritmiche
corpose di Grasso e Rantzer, oltre che tra le fantasiose trovate dell’eclettico
Massaron, in un turbine di attimi fugaci e raffinate fughe. Ricerca, visione e
coraggio segnano il passo dell’ennesimo ottimo album del Maestro veneziano.
(Luigi Cattaneo)
Off (Video)
grazie Luigi Cattaneo per la illuminata recensione, di grande spessore intuitivo nella lettura del dettagli e delle peculiarità del progetto ! Davvero grazie molte per averne scritto e valutato a questo livello . Claudio
RispondiEliminaGrazie Claudio, onorato!
Eliminaseguo Stefano Grasso da pochi anni e la sua crescita artistica è notevole sia nella capacità sonora sia in quella, meno evidente, di sapersi accostare a diversi generi e diversi artisti per costruire brani mai banali. bravi, buona musica
RispondiEliminaCiao Aiace96, concordo al 100x100...buona musica!
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