Nel materiale da
recuperare che ogni estimatore dell’hard & heavy nostrano dovrebbe
salvaguardare dal trascorrere del tempo non possono mancare i Time Machine,
formazione rilevante del progressive metal nazionale. Citati spesso per Act
II: Galileo, la band formata dal bassista Lorenzo Dehò e dal chitarrista
Ivan Oggioni, nel lontano 1997 pubblica questo buonissimo ep, Shades of time,
30 minuti circa tra heavy e prog, con uno sguardo che oscilla verso gli anni ’80
del genere. Il gruppo, sovente variabile, per l’occasione presenta, oltre ai
due membri fondatori, Morby (voce storica dei Sabotage e di lì a poco dei
Domine), Joe Taccone (chitarra), Nicola Rossetti (batteria) e Stefano Della
Giustina (sax), una delle line up più convincenti nella storia dei Time
Machine. Stupenda l’iniziale e ottantiana Silent revolution, notevole la
carica interpretativa di 1000 rainy nights, prima di New religion,
ancora attuale, complice il raffinato lavoro di scrittura e arrangiamento
posto. L’omaggio ai Black Sabbath di Heaven and hell è un buon ponte con
la successiva Never – ending love, piuttosto gradevole e ben costruita,
mentre la conclusiva Past and future (già presente nell’ep Project:
time scanning) è ingentilita dall’intervento di Della Giustina, ottimo
finale di un album che se fosse stato arricchito da qualche altro brano avrebbe
forse avuto una maggiore e meritata considerazione negli anni a venire. (Luigi Cattaneo)
1000 rainy nights (Video)
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