venerdì 3 novembre 2023

LUCA & THE TAUTOLOGISTS, Paris Airport '77 (Tautology vol.2) (2023)

 


Arriva al suo esordio Luca Andrea Crippa, esperto musicista qui accompagnato dai suoi The Tautologists, ossia Ruben Minuto (basso, mandolino, chitarra, parlammo di lui ai tempi dell’uscita di Think of paradise, disco assolutamente da riscoprire), Leandro Diana (chitarra) e Deneb Bucella (batteria), oltre che Ricky Maccabruni (piano), quasi un quinto elemento visto il notevole apporto fornito al lavoro. Luca pare guardare all’America, quella del roots rock e dell’alternative country, radici che permettono di giocare con i suoni e le definizioni, di essere liberi da steccati che servono solo a frenare la creatività di una band dotata di classe ed energia. Si susseguono così brani come la title track, Dreams become promises o Same old youngster, che mostrano coesione, eleganza negli arrangiamenti e una certa capacità compositiva da parte di Crippa, autore di tutte le 14 tracce di questo Paris Airport ’77 (Tautology vol.2). Strutture elaborate vanno di pari passo con melodie che lasciano traccia sottopelle, si espandono all’interno di un contesto articolato e disinvolto (su tutte Winter heights and my falldowns, con ZOWA a manovrare tutto il carico elettronico della traccia), con testi che vanno approfonditi e compresi (un plauso anche per il ricco booklet che completa il CD, cosa non scontata di questi tempi). Da segnalare anche le tre parti di Things got their name from a spell, con tanto di coda strumentale, e From dawn till late (che vede la partecipazione di Marcello Cosenza alla chitarra), finale di un ottimo debutto, che va ascoltato con cura per assaporare al meglio le varie direzioni della musica di Luca e della sua band, bravissimi nel sintetizzare con gusto le tante anime dell’American music. (Luigi Cattaneo)

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