venerdì 11 luglio 2025

EGO DIVIDED, Totally blind (singolo 2025)



Beati monoculi in terra caecorum”, recita un antico aforisma attribuito a Seneca. Letteralmente: “Beati coloro che vedono con un solo occhio in un paese di ciechi”.

Oggi, il vero problema è che la cecità della maggioranza non è nemmeno percepita. È una cecità indotta, alimentata da canali di comunicazione manipolati, studiati per spegnere il pensiero critico e tenere le coscienze addormentate, per evitare che la gente smetta di lamentarsi e inizi ad agire.
È da questa riflessione che nasce Totally Blind, il nuovo singolo degli Ego Divided: un invito a riaprire gli occhi e ragionare con la propria testa.
Death metal feroce di scuola Suffocation, riff thrash sparati come mitragliatrici, ritmiche granitiche e voce che alterna un growl abissale a un chorus in clean che si stampa nella memoria: la combo perfetta per veicolare un messaggio scomodo ma necessario, che vuole scuotere le coscienze e riattivare le sinapsi.

Ascolta Totally blind su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=s3wRZc8UqHI&ab_channel=EgoDivided-Topic

O sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/egodivided-totallyblind

La storia degli Ego Divided inizia nel 2005, quando i chitarristi Massimo Masi e Alberto Zimone decidono di dare vita a un progetto musicale per reinterpretare le loro cover preferite. Con il passare degli anni, la band intraprende un percorso di crescita, sperimentando con la composizione di brani inediti e definendo la propria identità. Un momento cruciale arriva nel 2012, con l'ingresso del carismatico vocalist Mauro Tagliavia, che arricchisce il sound del gruppo con testi profondi e coinvolgenti. Nel 2014, la band si avventura nella registrazione del suo primo album, ma l'improvvisa partenza del bassista e del batterista interrompe bruscamente i lavori, lasciando come testimonianza solo due tracce, Source e Fearless Reason, pubblicate online. La tenacia e la passione del gruppo portano alla ricostruzione della formazione nel 2018, con l'arrivo di Elio Lao alla batteria e Alessio Lopes al basso. Questa nuova energia permette agli Ego Divided di completare e pubblicare il loro album di debutto nel 2024, disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming. Nel 2024, Elio Lao lascia la band, e il talentuoso Phil Spinelli (batterista dei Tol Morwen) viene ingaggiato per dare il suo contributo alle nuove registrazioni.


lunedì 7 luglio 2025

NAWAWI SEPHARAD, La Reina (2025)

 


Esordio per il progetto Nawawi Sepharad, quartetto formato da Tiziana Nauaui (voce), Manuela Pasqui (piano, abbiamo recentemente parlato del suo B.I.T. Duo), Gigi Lamberti (contrabbasso) e Marco Landriani (batteria), che debuttano con questo La Reina (il riferimento è a Isabella di Castiglia, che con l’Editto dell’Alhambra, fece espellere tutti gli ebrei di Spagna), lavoro che omaggia la musica degli ebrei sefarditi, che hanno vissuto in Spagna e Portogallo sino al 1492. I tradizional ripresi vengono arrangiati con eleganza dalla Nauaui, che contamina di jazz brani lontani nel tempo, allargando le prospettive tramite un’elaborata ricerca armonica e melodica. Le ottime prestazioni dei musicisti che accompagnano Tiziana nella sua visione musicale rendono l’album un’interessante scoperta, un viaggio elegante e suggestivo nel passato di un popolo, narrato con gusto da un gruppo dotato di sensibilità e acume. (Luigi Cattaneo)

AQVILEA, Ultimum heros (singolo 2025)



Con il lyric video del loro ultimo singolo Ultimum Heros, gli AqvileA si pongono il nobile obiettivo di guidarci in un affascinante viaggio nel tempo, portandoci per mano nel cuore del I secolo d.C., tra gli splendori perduti dell’Impero Romano. Attraverso gli occhi del protagonista, riviviamo la ricostruzione della città di Aquileia, in un’esperienza immersiva che unisce musica e realtà virtuale.

Grazie alla scenografia digitale curata da Sarah Gioia Sintich, percorriamo le strade del Foro dell’Oppidum, camminiamo lungo il decumano Aratria Galla e raggiungiamo l’antico porto fluviale, tra scorci mozzafiato e dettagli architettonici fedelmente rievocati. Ogni elemento è pensato per evocare lo spirito del Genius Loci romano, dove l’architettura si fa manifestazione dell’ordine cosmico, nato dal caos e modellato secondo l’armonia universale del Cosmos.
Altrettanto evocativo è il brano: Ultimum Heros è un’ode sinfonica avvolgente, costruita su una melodia ipnotica che trasporta l’ascoltatore in uno stato di contemplazione e armonia. Come da tradizione del symphonic metal, la solennità orchestrale va a braccetto con la potenza delle ritmiche: in questo caso, eleganti geometrie in levare creano un equilibrio dinamico, che accompagna ogni fase del racconto in perfetta sintonia. Ultimum Heros è stato prodotto da Fredrik Nordström, presso lo Studio Fredman, a Gotheborg (Svezia).

Un’esperienza sonora e visiva totale, per chi cerca nel metal non solo energia, ma anche visione.



Ascolta Ultimum Heros sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/aqvilea-ultimumheros


Gli AQVILEA nascono a Monfalcone nel 2016 da un’idea di Pier Lando Baldinelli, compositore, arrangiatore e polistrumentista. La line-up della band include la soprano lirica finlandese Kate Nord, e, dal 2021, il chitarrista Franz Lugnan e il batterista Federico Turolla Turatti. L’album d’esordio Beyond the Elysian Fields, registrato tra Italia e Svezia e prodotto dallo storico produttore melodic death metal Fredrik Nordström, è stato pubblicato il 20 Novembre 2020 per l’etichetta Saturnia Records e dopo due giorni è entrato nella top 100 italiana degli album più ascoltati su iTunes.

Il nome della band è un esplicito riferimento alla città di Aquileia: una scelta simbolica che allude a una storia millenaria di incontro e di convivenza tra i popoli, più in generale, un tributo alla bellezza della cultura latina e mediterranea. Si intitola 573 ab Urbe Condita, l’anno della fondazione di Aquileia, la traccia strumentale che apre Beyond the Elysian Fields: l’arco narrativo dell’album si snoda lungo il secolo che trascorre dalla fondazione della città alle campagne del console Gaio Mario. I quattordici brani che compongono l’opera seguono così le pagine della storia: un romanzo corale fantasy-storico ambientato agli albori di una nuova civilizzazione, dedicato alla fratellanza tra i popoli e all’eternità delle passioni umane.

Il concept degli AQVILEA è però anche un omaggio all’opera lirica (in primis A Giuseppe Verdi) e al sogno del cinema hollywoodiano e alle sue colonne sonore: da Ennio Morricone ad Hans Zimmer, da James Horner ai Two Steps from Hell. Anche l’immaginario visuale e i costumi della band sono ispirati ai kolossal hollywoodiani come Spartacus, Cleopatra e Il gladiatore, oltre che allo stile gotico di band come i Cradle of Filth. Nei loro video e nei loro spettacoli dal vivo gli AQVILEA si avvalgono costantemente della presenza di rievocatori storici romani e celti: una collaborazione divenuta ormai uno dei segni distintivi della band.


venerdì 4 luglio 2025

JPN, Man of air (2025)

 

Attivi dal 1991, gli Jus Primae Noctis, in cui troviamo ancora tre membri della prima line up (Marco Fehmer chitarra, tastiere e voce, Beppi Menozzi tastiere, conosciuto per la sua militanza con Il segno del comando, Mario Riggio batteria, a cui va aggiunto Pietro Balbi, chitarrista della band dal lontano 2009), arrivano, tramite Nadir Music, alla pubblicazione di Man of air, che segue Istinto del 2019. Numerosi gli ospiti presenti, tra cui Diego Banchero (Il segno del comando, Egida Aurea, Il ballo delle castagne) al basso e Alex Pacho Rossi (Karma, Juan Mordecai, Aplhataurus, giusto per citare qualche band in cui ha militato), impegnato in un’assortita serie di percussioni, entrambi membri aggiunti alla formazione ligure, visto il notevole contributo apportato alla riuscita dell’album. Progressive, dark rock e musica d’autore si accavallano all’interno di un disco maturo, per la prima volta cantato in inglese, una scelta inaspettata ma che ha dato buoni frutti, basti ascoltare Quarto, A story o The prop, splendidi esempi della volontà del quartetto di non guardare con nostalgia al passato storico del genere, per quanto emerge l’amore per Van Der Graaf Generator e Genesis, soprattutto per il pathos della narrazione, elemento di spicco e leitmotiv dell’opera. Per acquistare Man of air potete visitare il sito https://jusprimaenoctis.webnode.it/  (Luigi Cattaneo)

The institute of mental health, burning (Video)



 

mercoledì 2 luglio 2025

NARIA, il comunicato stampa di Under the same sky



Under the Same Sky è l'album di debutto della band pop/alt rock Naria. L'album raccoglie 10 brani che raccontano storie ed emozioni universali. Esperienze che, pur vissute in momenti e modi diversi, ci uniscono e ci permettono di creare connessioni profonde. Dalla perdita, dalla lotta contro una malattia invisibile e la necessità di adattarsi ad una società che ci vuole sempre produttivi, fino alla speranza e alla voglia di vivere la vita secondo le proprie idee. Ogni brano è nato da una chitarra acustica ed è stato poi arricchito con chitarre elettriche, basso, batteria e percussioni, dando vita a un sound che unisce radici acustiche e sonorità alternative rock ispirate agli anni '90.

L'album è stato presentato il 15 maggio presso il negozio di dischi New Records a Bari.

Bio:

Il progetto Naria nasce come duo rock acustico al femminile nel 2023, per poi evolversi in una band alla fine del 2024 per dare voce e ampiezza all' anima sonora dei brani. Al momento la band è impegnata nella promozione del primo lavoro in studio autoprodotto, intitolato Under the same sky



Formazione:
Valeria Ruggiero – Vocals 

Serena Curatelli – Guitars 

Pierpaolo Marrone – Bass 

Giuseppe Covelli - drums

Altri link:



ANCHOR & BURDEN, Kosmonautic pilgrimage (2023)

 


Uscito nel 2023, Kosmonautic pilgrimage segnava il ritorno del progetto Anchor & Burden, realtà poco conosciuta qui in Italia ma estremamente interessante (come spesso avviene per le uscite targate Moonjune Records). La band del prolifico Markus Reuter (touch guitar, elettronica) avanza senza compromessi lungo sentieri ostici, fatti di ampi spazi free e una generale voglia di non avere steccati, un percorso netto, che trovava in questa release una conferma della visione del musicista tedesco. Con lui Alexander Paul Dowerk (touch guitar), Bernhard Wöstheinrich (tastiere, elettronica) e Asaf Sirkis (batteria, percussioni), con cui si è instaurato un feeling che ha portato alla nascita di brani intensi, giocati sull’apporto collettivo, frutto di un interplay tra le parti per nulla scontato. L’enorme Radion crater exploration, divisa in 4 parti, è la summa di un’opera senza confini, sperimentale e creativa, dove improvvisazione jazz e avanguardia progressive diventano la base di partenza da cui muoversi, in piena libertà esecutiva, vista anche la scelta di effettuare la registrazione live in studio. La lunga ed elaborata Sublevel cells, con le sue due sezioni, è l’apripista di un album dai toni mistici, non di facile ascolto ma estremamente affascinante, così come non è da meno Splinter of glory (anch’essa in due parti). In mezzo Secret laboratory, quasi nove minuti crimsoniani (aspetto che sovente emerge, a dire il vero, lungo tutto l’ascolto del disco), altro momento di spicco di un lavoro consigliato soprattutto agli amanti di certe estreme sonorità. (Luigi Cattaneo)


 

martedì 1 luglio 2025

MALARIA, Manca l'aria (singolo 2025)



Un inizio pacato che evolve in un crescendo di tensione. Così prende forma Manca l’aria, il nuovo singolo dei Malaria: un sussurro tagliente e introspettivo che si insinua quieto per poi deflagrare disperato.

Un alternative metal che esordisce decadente ma poi non riesce più a trattenersi, con un'attitudine prog che colloca gli elementi necessari al servizio del messaggio e una vena narrativa più vicina alla letteratura che alla musica mainstream. Il riff portante è tortuoso, irregolare, un labirinto sonoro, mentre la voce passa dai toni sommessi a un lamento urlato, graffiato, una richiesta d’aiuto. La struttura del brano rompe le regole del formato tradizionale per dare spazio all’urgenza emotiva. Le ritmiche sono marziali, incessanti, e sorreggono l’atmosfera anche durante l'assolo dal mood gilmouriano.
Manca l’aria è una lettera, un racconto che attraversa macerie e memorie che non smettono di bruciare, un frammento di esistenza spezzata: “e tu rimani nel buio”.

È un brano che soffoca, pesa, brucia. E lo fa con la precisione chirurgica di chi ha qualcosa da dire: un dolore troppo grande per essere taciuto.



Malaria è un progetto nato nel 2024 dalla mente di Marco Montalbano (leader cantante e chitarrista solista). Viene registrato il primo EP (Manca l'aria) a luglio 2024.
La loro musica si ispira ai primi anni 90 (Soundgarden, Alice in Chains), fino a toccare le ultime sonorità Metal (Mastodon, Metallica, Tool, etc..). Il tutto cantato in Italiano, così da fornire un sound unico e originale.


mercoledì 25 giugno 2025

THE ELEPHANT, il comunicato stampa di These shields will not protect us,



I The Elephant sono lieti di annunciare l'uscita del loro nuovo album These Shields Will Not Protect Us, un'opera che presenta nove tracce dedicate a racconti introspettivi e oscuri, caratterizzati da sonorità desertiche, desolanti e opprimenti. Questo lavoro si muove tra stoner rock, blues e sludge, perfetto per chi ama le atmosfere ipnotiche.

Senso di perdita, autodistruzione, dipendenze, amore tossico, legame con la natura, degrado, perfino una marcia funebre per i dimenticati: i testi sono una full immersion nell'abisso dell'esistenza. L'album contiene anche una rivisitazione oscura e pesante del classico di Muddy Waters Rollin’ Stone che trasforma il blues originario in una marcia lenta e pesante.

Ascolta These shields will not protect us :



Il progetto The Elephant nasce nel 2018 nella vivace scena musicale di Pesaro, Italia. Inizialmente si forma come un trio dinamico composto dal bassista Marco Catacchio, dal batterista Marco Sanchioni e dal cantante e bassista Giovanni Murolo. Uniti da una lunga amicizia, intraprendono un viaggio musicale che dà vita a un mix distintivo di stoner rock arricchito da influenze blues e atmosfere desert.

Nel 2019, The Elephant entra in studio per realizzare il loro primo lavoro. Con il supporto dell’ingegnere del suono Luca Vagnini, il loro debutto discografico prende forma e viene pubblicato sotto l’etichetta Karma Conspiracy. Nel 2022 la storia di The Elephant prende una svolta con l’arrivo di Enrico Nicolini, il terzo bassista a unirsi alla formazione. La lineup della band si consolida ulteriormente, promettendo un’esperienza musicale ancora più potente e coinvolgente.

Il nuovo album These shields will not protect us esce per la label Sorry Mom.



venerdì 20 giugno 2025

CRYSTAL BULLETS, Race into hell (singolo 2025)



Crystal Bullets lanciano il nuovo singolo Race into Hell: una corsa furiosa e senza freni verso l'inferno, non solo nelle parole ma anche a livello strumentale. Il brano è una cavalcata hard’n’heavy dai toni epici, sorretta da una batteria esplosiva e da riff granitici che dettano la marcia verso il campo di battaglia contro i propri demoni interiori.

Con richiami vocali e sonori che conquisteranno i fan degli Halestorm, Race into Hell racconta l’esaurimento fisico ed emotivo di chi nasconde il proprio dolore dietro sorrisi forzati, mentre lotta contro paure brucianti e ricordi che non smettono di ferire.
Il ritornello si erge come un grido di battaglia: un invito a rialzarsi e combattere, prima che la presa soffocante dei fantasmi del passato riesca a trascinare tutto nell'abisso.

Ascolta Race into hell su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=z8IsF8NE9zE

O sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/thecrystalbullets-raceintohell


I Crystal Bullets sono una band hard rock nota per la loro energia travolgente, i testi introspettivi e un sound esplosivo. Nata nel 2022 a Colle Val d’Elsa, in Italia, la band trae ispirazione da temi di libertà, lotta e resilienza, mescolando strumentali potenti con testi profondi e poetici. La loro musica parla a chi cerca significato nel caos, offrendo inni di ribellione e autodeterminazione.

Il loro primo brano, Warriors of Life, registrato nel 2023, ha catturato l’attenzione per il suo mix di potenza classica e modernità, e da allora la band ha affinato il proprio stile, unendo l’intensità dell’hard rock a un suono contemporaneo. Le loro esibizioni dal vivo sono esperienze immersive ed elettrizzanti, capaci di trasmettere tutta la loro carica emotiva direttamente al pubblico.

Con il nuovo singolo i Crystal Bullets si confermano come una band da tenere d’occhio nella scena rock attuale.

giovedì 19 giugno 2025

MIGRAINE, Un'abitudine (2025)

 


Secondo lavoro dopo un primo ep omonimo per i Migraine, trio dedito ad un vibrante grunge infarcito di alternative rock e pulsioni stoner. Poco più di 30 minuti davvero gradevoli, con il cantato in italiano che avvicina i pugliesi a quanto fatto da band come Malfunk, Sommossa e primi Verdena, basti ascoltare Andromeda, l’iniziale title track o la “fumosa” Malboro, dal tocco bluesy. Certo l’effetto sorpresa non c’è, ci si muove sicuri all’interno degli anni ’90 del rock, ma tutto è molto apprezzabile, dalla scrittura al groove, un tiro live compatto che emerge con forza in brani come Era, la strumentale The height of summer e il r’n’r di Linda, davvero efficaci e diretti. La forza propulsiva della proposta e i testi, perfetti per il sound del gruppo, sottolineano aspetti di vita quotidiana che attraversano il vissuto giornaliero, oltre a divenire manifesto dell’attitudine della band brindisina. (Luigi Cattaneo)

martedì 17 giugno 2025

THE AMNESIA, A tale of bloody moonlight (2024)

 


Uscito nel 2024 tramite Too Loud Records, A tale of bloody moonlight è l’esordio della band The Amnesia, quartetto formato da Luca Bevilacqua (voce), Mattia Crivellini (chitarra), Simone Stanzani (chitarra) e Valentino Biagini (batteria). Tra alternative rock dalle tinte dark, emocore malinconico ed energico punk, si sviluppa un concept dai toni umbratili, immaginifico nel suo scorrere e influenzato da band come Paramore, My Chemical Romance e Thirty Seconds To Mars. Il racconto si snoda attraverso passaggi spesso evocativi, con chorus di facile presa, produzione all’altezza (ottimo il lavoro di Riccardo Daga presso il Titans Lab di Ferrara) e una scrittura che punta forte sull’intensità e il pathos della storia. L’album non presenta particolari cali di tensione ma brani come Villa’s sin, Memento mori e Kind of life emergono all’interno di un primo passo già maturo e interessante. (Luigi Cattaneo)


lunedì 16 giugno 2025

ODDLEAF, Where ideal and denial collide (2024)

 


Debutto per i francesi Oddleaf, quintetto formato da Olivier Orlando (basso, chitarra), Carina Taurer (tastiere), Adeline Gurtner (voce), Mathieu Rossi (flauto) e Clèment Curaudeau (batteria), che con Where ideal and denial collide firmano un esordio che profuma di classico, non solo per la vicinanza a certo rock progressivo settantiano, ma anche per la qualità davvero alta della proposta. Una delle uscite più interessanti del 2024, grazie ad una freschezza compositiva notevole e a quello sguardo, malinconico e appassionato, che si posa sovente sul periodo di maggior gloria del genere, quando il sinfonico di Yes e Camel faceva presa anche sui giovanissimi. I brani scorrono via con grande piacevolezza, pur risultando lunghi e laboriosi (basti ascoltare Life e Coexistence part I, entrambe sopra i 10 minuti), merito di una scrittura matura e raffinata, che permette ai francesi di non mostrare mai cedimenti lungo l’arco dei 55 minuti dell’album. Le trame tastieristiche della Taurer (anche compositrice dei brani) incontrano il flauto di Rossi, un interplay che viene sostenuto da una coppia ritmica fantasiosa, su cui si muove agile la Gurtner, aspetti corali che troviamo nella splendida Back in time, dove è grande l’attenzione per arrangiamenti ricchi e sviluppi articolati. Caratteristiche che non fanno difetto nemmeno in Ethereal melodies, altro episodio che conferma il gusto dei transalpini, bravissimi nel siglare un’opera che trova il suo bacino d’utenza non solo nei fan di un certo progressive vintage ma anche in quelli cresciuti con Mostly Autumn o Magenta. (Luigi Cattaneo)

Life (Video)



VIPERA, Achille (Singolo 2025)



I Vipera tornano con il loro secondo singolo: Achille. Il brano affonda le radici in un groove metal cupo e potente, cantato in italiano, con accelerazioni thrash e rallentamenti alternative che creano un’atmosfera densa, a tratti claustrofobica. Una combinazione perfetta per chi ama le sonorità di Pantera e In.Si.Dia, tra riff granitici e dinamiche imprevedibili.

Il testo scava a mani nude nelle ferite della condizione umana contemporanea: stress, dipendenze, ansia, e quella lenta consapevolezza di “invecchiare male”. Una quotidianità che scivola nell’automatismo, dove resta una sola ragione per andare avanti. Poi il gesto, ripetuto, cieco: “Sale in macchina e preme a fondo, occhi vuoti lo guardano nel profondo”. Un’immagine netta, quasi cinematografica, che lascia il segno.

Segno che viene reso immagine nella copertina del singolo ideata da NocciolaNocci.

O sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/vipera-achille

Vipera nasce a Rosà (VI) nell’ottobre del 2022 con l’obiettivo di proporre musica originale in lingua italiana, portando in superficie emozioni e inquietudini personali e collettive. Inizialmente orientata verso sonorità stoner rock, la band evolve nel 2023 verso un sound più crudo, contaminato da metal e progressive.

La lineup attuale dei Vipera è formata da: Christian Baggio “Baio” alla voce, Bernardo Cardeal “Berna” alla chitarra, Dimitri “Jimot” Martini alla batteria e Marco “Caronte” Nerboldi al basso.
I testi di Vipera raccontano le paure, i vizi e i mostri interiori del nostro tempo, con l’intento di dare voce a ciò che spesso viene taciuto. Achille è solo un altro passo in questa discesa controllata nell’oscurità.

venerdì 13 giugno 2025

ZOLDER ELLIPSIS, Il libro dei tropi (2024)

 


Secondo lavoro, ancora per la nostrana Lizard Records, per Zolder Ellipsis, visionario progetto di Tom Aldrich (tastiere, piano, organo), qui accompagnato da Sean Moran (chitarra), Chad Langford (basso), Ivo Bol (synth) e Pierre Aeternus (batteria). La band si muove in una linea di demarcazione che unisce progressive, R.I.O. e jazz, un crossover di suoni ricercati ed eleganti, che fanno di questo ritorno un album affascinante e da ascoltare con una certa meticolosità. L’aurea sperimentale di Il libro dei tropi (il troping è l’uso di una parola o di un’espressione modificata dal significato originale a un altro) incontra uno sviluppo compositivo che esalta la coralità della proposta, come si evince dai brani di punta Night crossing, Passed the storm e Undertow. Un disco capace di svariare tra le varie epoche del genere, corposo e suonato con maestria, forse meno “free” del precedente Entropy override (che trovate recensito su queste pagine) e più ragionato, ha il pregio di mostrare anime differenti anche all’interno della stessa composizione. Nota a parte per le collaborazioni con la scrittrice Eunsong Kim, i cui testi sono stati cantati da Esther Mugambi in Lydian riff e The purge. (Luigi Cattaneo)

domenica 8 giugno 2025

ANIMS, Good ‘n’ evil (2024)

 



Uscito nel 2024 tramite Sneakout Records e Burning Minds Music Group, Good ‘n’ evil segnava il ritorno degli Anims dopo God is a witness del 2022 (gradevolissimo esordio raccontato da queste pagine). Francesco Di Nicola (chitarra, basso, già con Danger Zone, Crying Steel e Krell), Paolo Caridi (batteria, un curriculum che comprende collaborazioni con Reb Beach, Geoff Tate e Michele Luppi) e Elle Noir (voce), formano un trio affiatato e ricco di esperienza, profusa in un lavoro ottimamente strutturato, dotato di scrittura e finemente composto. Tra hard rock, classic metal ottantiano e tanta melodia si muove con assoluta certezza la band, che pesca anche dai ’90 degli storici Crying Steel (Satellite e Liar fanno parte di quel periodo) e dalla decade precedente con Victim of time, brano del lontano 1984 dei Danger Zone. Ma la personalità del gruppo emerge netta anche da una manciata di inediti di valore (tra cui spiccano Fear of the night, Leviathan e Lena) e da tematiche profonde e non banali, con riferimenti alla Bibbia che accrescono l’attenzione verso un progetto sempre più interessante e maturo. (Luigi Cattaneo)


THE REDNECKS, Rutuli's Tavern (singolo 2025)



L'attesa del piacere è essa stessa il piacere”, recita una massima del filosofo e drammaturgo Gotthold Ephraim Lessig, resa popolare da un celebre spot pubblicitario. Ed è proprio questa l’essenza di Rutuli’s Tavern, il nuovo singolo dei The Rednecks.

Il brano racconta l'attesa del tanto agognato pasto: seduti alla tavola della taverna, il pensiero di una succulenta bistecca alla brace fa crescere la bramosia ad ogni minuto che passa, mentre lo stomaco brontola e l'appetito si fa sempre più insostenibile.

Ma il testo gioca anche su un altro livello, trasformando il desiderio di cibo in una metafora sensuale: allude al desiderio viscerale ed irrefrenabile che prelude l'incontro tra due amanti che fremono per celebrare il loro amore nell'estasi della fusione carnale.

Rutuli's Tavern è un pezzo hard rock di matrice southern a base di chitarre ruvide e doppi sensi espliciti, creato per strappare sorrisi maliziosi.

Ascolta “Rutuli's Tavern” su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=bVLqP6ng-Rs&t=6s&ab_channel=TheRednecks-Topic

Oppure sulla tua piattaforma preferita qui https://ffm.to/therednecks-rutulistavern

Cinque Rednecks di mare e montagna si incontrano nella Capitale per portare avanti il buon nome del Rock. Ispirati da un genuino southern rock elettrico, ne valorizzano le radici blues con contaminazioni di matrice hard rock fino a suggestioni grunge e punk.

Nel 2023 firmano per la label Sorry Mom! e, dopo i singoli Rockerolla, In a Different Sky e Ladderman, hanno pubblicato il loro primo LP All Boom nell’ottobre del 2024, distribuito da Artist First.


sabato 7 giugno 2025

GIULIA FIRPO & FABIO GORLIER, Em Seu Piano (2025)

 


Uscito per Filibusta Records, Em Seu Piano del duo formato da Giulia Firpo (voce) e Fabio Gorlier (piano), è un lavoro tanto breve (poco più di 30 minuti) quanto intimo. 8 omaggi sentiti, tra cui spiccano quelli ad artisti come Gilberto Gil (Drȃo), Chico Novarro (Algo Contigo) e Carlos Aguirre (Milonga Gris), episodi cardine di un’opera gradevole e molto scorrevole. Il tributo all’America Latina portato avanti dal duo evidenzia la grande conoscenza della materia, che viene narrata in maniera essenziale, spoglia di sovrastrutture, in modo naturale ed elegante. Disco consigliato soprattutto agli amanti del latin jazz più soave e delicato. (Luigi Cattaneo)


giovedì 5 giugno 2025

MY EVIL TWIN, Okay! (Singolo 2025)




My Evil Twin presentano il nuovo singolo Okay!: metalcore puro dove sezioni atmosferiche e soffuse si scontrano con breakdown furibondi e corrosivi. Tanti breakdown.

Okay! è un invito all'autoconsapevolezza e un confronto diretto con le fragilità che spesso scegliamo di ignorare. There’s a truth I can’t deny – quando la verità diventa innegabile e ci rendiamo conto che stiamo solo fingendo di stare bene, mentre dentro stiamo affondando, il primo passo è accettarlo. Il dolore è inevitabile, ma nothing here was made to last. Ed è proprio lì, all'apice, che arriva la catarsi e si aprono nuove possibilità. Perché dietro il dolore si nascondono significati più profondi, capaci di condurci verso una libertà autentica e rinnovata.

Ascolta su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=woQVVJ4-0mI&list=OLAK5uy_kKX1ko_T3VrfI33qu5GQqz7EWRbDr3QIY

O sulla tua piattaforma preferita qui https://benext.lnk.to/okay

My Evil Twin rappresentano il suono del conflitto interiore—la battaglia tra chi sei e chi potresti diventare, lo scontro tra luce e ombra, sanità e caos. Fondendo elementi elettronici, pesantezza ritmica e melodie inquietanti, la band ha creato un’identità sonora unica che sfida i confini dei generi convenzionali.

La musica di My Evil Twin è un viaggio attraverso estremi emotivi—breakdown fragorosi, cori travolgenti e testi crudi e senza filtri che scavano in profondità nei temi dell’identità, dell’autodistruzione e dei mostri che nascondiamo dentro di noi.

Gli ascoltatori vengono trascinati in un mondo in cui la linea tra bene e male è sottile come una lama. Ogni canzone è uno specchio che costringe ad affrontare il proprio riflesso e le ombre che si nascondono dietro di esso.

Spinti da un’energia instancabile e da una passione per la connessione, i My Evil Twin portano sul palco uno spettacolo intenso quanto la loro musica—forte, caotico e catartico.

Questa non è solo musica pesante: è la colonna sonora di chi combatte battaglie che nessun altro può vedere.


RON MAGRIL, Inspired (2025)

 

Secondo album per Ron Magril, chitarrista israeliano accompagnato nel recente Inspired dagli ottimi Yonatan Riklis (Hammond) e Ofri Nehemya (batteria). Un album di soli inediti per il trio, che si muove nella tradizione di due giganti come Wes Montgomery e Grant Green, omaggiati cercando una propria strada, fatta di un jazz brillante e pieno di groove. Ne è esempio lampante l’iniziale Playing for Wes, elegante hard bop tributo proprio a Montgomery, ma non sono da meno le seguenti Twist and Turns e Neri, dove si passa da frangenti vibranti ad altri atmosferici e sfumati, brani dove emergono doti tecniche e di scrittura. Minor blues torna ad essere frizzante e vivace, Another one for Wes (di nuovo vicino al musicista di Indianapolis) è puro hard bop dal sapore bluesy, mentre Cool breeze è una raffinata ballad, tanto semplice nella struttura quanto immaginifica nel suo sviluppo. Africa, ripresa dal suo esordio, si colora di post bop e pulsioni world, prima della conclusiva Friday, nuovamente intrisa di un mood blues, valido finale di un ritorno davvero ispirato. (Luigi Cattaneo)

Neri (Video)



lunedì 2 giugno 2025

UTELA MALIT, Ain't Nobody Flying (singolo 2025)

 

Gli Utela Màlit svelano il nuovo singolo Ain’t Nobody Flying, un brano che incarna l’essenza del rock e dell’hard rock anni ’70, ispirandosi ai giganti del genere come Aerosmith, Led Zeppelin, Jefferson Airplane e Jimi Hendrix.
Il pezzo è un viaggio onirico tra allucinazioni e realtà, un racconto sospeso tra ciò che appare, ciò che è e ciò che potrebbe non essere. Al centro della narrazione musicale c’è il dualismo eterno tra luce e oscurità, un confronto serrato in cui ogni nota diventa espressione di una battaglia interiore senza esclusione di colpi.
Attraverso un crescendo di suoni e atmosfere, la canzone dipinge un susseguirsi di sensazioni contrastanti, dove ombre, luci, demoni e sensi di colpa si intrecciano in una danza ipnotica. L’esito resta incerto, ma il messaggio è chiaro: bisogna mantenere accesa la luce, per illuminare l’oscurità più profonda dei nostri pensieri e l’ombra che proiettiamo sulla nostra stessa esistenza.

Ascolta Ain't nobody flying su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=8-Ooc9hD0IY&ab_channel=UtelaMalit-Topic

O sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/utelamalit-aintnobodyflying

Utela Màlit nasce circa dieci anni fa con l'intento di proporre un mix di cover e brani inediti, sia in italiano che in inglese. Nel corso degli anni, la band ha subito un'evoluzione significativa, passando dalla formazione iniziale di quattro membri a un power trio, consolidando così un sound più orientato verso il rock e l’hard rock.

Negli ultimi anni, il gruppo ha posto sempre maggiore attenzione alla composizione di brani originali, spinto dal desiderio di esprimere creatività e innovazione accanto al repertorio di cover.
Il cuore e l’anima della band è Anna, cantante, chitarrista e leader del gruppo, nonché autrice degli inediti, a cui si deve anche la scelta del nome Utela Màlit.
Completano la formazione Franco, bassista storico della band e prezioso collaboratore nel corso degli anni, e Mel, batterista esperto e talentuoso, che ha recentemente deciso di unirsi al progetto.
Con un'identità musicale ben definita e una forte spinta creativa, Utela Màlit continua a portare avanti il proprio percorso tra energia rock e sperimentazione sonora.


MARKUS REUTER, Truce 2 (2022)

 


Uscito nel 2022, Truce 2, seguito del primo capitolo pubblicato sempre da Moonjune Records, vedeva il ritorno di Markus Reuter (touch guitar, elettronica) insieme a Fabio Trentini (Le Orme, fretless, contrabbasso elettrico, basso, synth bass) e Asaf Sirkis (batteria acustica, percussioni). Il trio, riunitosi al Ritmo&Blu Studio di Pozzolengo (Brescia), diede vita ad un lavoro che riprendeva il discorso dell’ottimo predecessore, tra momenti sperimentali, passaggi di grande complessità e una generale voglia di non avere steccati. Il connubio tra Reuter e la Moonjune ha portato negli anni alla creazione di album coraggiosi e molto interessanti (molti dei quali li trovate recensiti sul blog), e chi ha dimestichezza con l’arte del tedesco (di passaggio in Italia qualche mese fa con il progetto Stick Men di Tony Levin) troverà in questa pubblicazione tutte le caratteristiche che hanno reso riconoscibile il suono del chitarrista originario di Lippstadt. Tra gli episodi migliori di Truce 2 troviamo senz’altro le iniziali The rake e Rounds of love, dove il notevole lavoro ritmico funge da solida base per la ricerca di Reuter, ma anche le lunghe Melomania e Consolation, che esaltano il collettivo, risultano piene di validissimi spunti. Qualche mese fa è uscito il terzo episodio di questo progetto, un album di cui parleremo prossimamente. (Luigi Cattaneo)

giovedì 22 maggio 2025

FIESTA ALBA, Pyrotechnic babel (2025)

 

Ci eravamo occupati dell’ep d’esordio del 2023 dei Fiesta Alba (Octagon chitarra, Dos Caracas produzione, synth, Fishman basso), ed è un piacere ritrovarli con Pyrotechnic babel, primo full che riprende il discorso iniziato qualche anno fa e lo amplia di soluzioni e ricerche. Una miscellanea sonora di math, world, elettronica, dub e hip hop, un crossover dinamico ed estremamente curioso, arricchito dalla partecipazione di un ampio numero di ospiti, che contribuiscono, e non poco, alla riuscita del prodotto finale (da segnalare il lavoro di due batteristi, El Mistico e Pyerroth, presenti in più della metà dei brani). Una babele di situazioni egregiamente gestite, un rischio portato avanti da un trio misterioso, che fa della voglia di guardare oltre la base da cui partire, elaborando le pulsioni di Battles e I Hate my Village, ma potremmo citare anche Kae Tempest o il padre dell’Afrobeat Fela Kuti. La natura multiforme del progetto e la capacità del trio di far confluire tante idee all’interno di un flusso variegato aprono la porta a brani come Technofeudalism (con Gianis Varoufakis), Waku Waku (feat. Judicious Brosky) o Safoura (dove troviamo Pape Kanoute), momenti diversi di un album che ha come denominatore comune la voglia di esplorare e stupire. (Luigi Cattaneo)

Full Album



lunedì 19 maggio 2025

VITTORIO NISTRI - FILIPPO PANICHI, Nistri - Panichi (2024)

 


Uscito sul finire del 2024, questo esordio del duo formato da Vittorio Nistri (pianoforte, Farfisa, basso, celesta, organo Vox, vibrafono, synth, campionamenti, elettronica, artista che abbiamo conosciuto per il suo lavoro con Ossi e Deadburger Factory) e Filippo Panichi (synth, elettronica, chitarra, zither) è un disco da ascoltare con estrema attenzione, viste le tante sfumature che caratterizzano l’opera. Elettronica, psichedelia e musica da camera si intersecano mirabilmente, attraverso l’utilizzo di strumenti autocostruiti e suoni processati, che incontrano il contrabbasso di Silvia Bolognesi, il violoncello di Pietro Horvath, la viola di Giulia Nuti, il clarinetto, il flauto e il sax di Enrico Gabrielli e il trombone di Edoardo Baldini. Si potrebbe citare il Battiato di Le corde di Aries, così come alcune composizioni dei sempre poco ricordati Fausto Romitelli e Egisto Macchi, personaggi fondamentali della sperimentazione italiana. Quella portata avanti da Nistri e Panichi non è mai fine a sé stessa, vela l’album di un’agrodolce malinconia, un elegante sintesi tra trame suggestive e pulsante avanguardia, che fa di questo debutto in coppia un racconto immaginifico di grande intensità (Il faro di Schrödinger, La risacca dell’alba e Sheriff in Tiraspol tra i momenti più significativi). Il tocco orchestrale, che avevamo già conosciuto in qualche episodio targato Deadburger Factory, viene ampliato e gestito all’interno della proposta, aumentando la disponibilità delle soluzioni in possesso dei due, che coordinano in maniera magistrale gli interventi, creando un interplay tra elettronica e acustica di grande impatto. Di seguito il link per acquistare l’album https://snowdonia.bandcamp.com/album/nistri-panichi (Luigi Cattaneo)

domenica 18 maggio 2025

RPM, RPM (2025)

 


Sotto la sigla RPM si celano Pierpaolo Ranieri (basso), Claudio Piselli (vibrafono) e Alessandro Marzi (batteria), tre talentuosi interpreti del loro strumento che hanno unito le loro forze per dare vita ad un esordio fresco e molto gradevole. 30 minuti circa dove l’interplay tra le parti risulta maturo, coeso, equilibrato, sia quando vengono omaggiati giganti della storia del jazz, come accade con McCoy Tyner in Effendi, Chick Corea in Sea journey o Wayne Shorter in Charcoal blues, sia quando la band presenta un originale come Slippery roads, scritto con gusto da Piselli. Un primo passo breve ma corposo, suonato col giusto piglio e una buona intensità, in attesa di scoprire se si tratta di un progetto estemporaneo o con sviluppi futuri. (Luigi Cattaneo)

sabato 17 maggio 2025

EUGENIO RENZETTI GROUP ZERO MIT FEDERICO SANGUINETI, K/024 (2024)

 


Seconda uscita per Eugenio Renzetti, trombonista che con l’ultimo K/024 (uscito l’anno scorso per Filibusta Records) omaggia Franz Kafka nel centenario della sua morte. Lo fa con un ensemble allargato notevole (il Group Zero, formato da Simone Alessandrini sax, flauto, Roberto Bottalico sax, clarinetto, Francesco Fratini tromba, flicorno, Andrea Saffirio pianoforte, tastiere, Pietro Ciancaglini contrabbasso, basso, Riccardo Gambatesa batteria), a cui si aggiunge la voce recitante di Federico Sanguineti, filologo e intellettuale, che contribuisce, con i suoi versi, a trasportare l’album in una zona di confine tra jazz e letteratura, spoken word e sperimentazione. Una ricerca che quindi travalica i confini musicali, forte di una spinta creativa scevra di steccati, elementi che librano nelle trame sofisticate di La metamorfosi, Amerika (dove troviamo l’ottimo Daniele Fiaschi alla chitarra), Appunti e Esperimento 3. Un progetto che finisce per muoversi con disinvoltura tra jazz ed echi di avanguardia, lungo confini ipotetici, fatti di suggestioni, soluzioni immaginifiche e improvvisazione. La chiusura affidata alla suite Pater Noster rimarca l’equilibrio tra suono e voce, un epitaffio simbolo di un racconto dal forte fascino. (Luigi Cattaneo)


venerdì 16 maggio 2025

SLUGCHOP, Abisso (Singolo 2025)



Se il nuovo singolo degli Slugchop, Abisso andasse in anagrafe a farsi rilasciare un documento di identità, presenterebbe Rammstein alla voce 'peso', Slipknot alla voce 'altezza', System of a Down alla voce 'capelli' e Rob Zombie alla voce 'occhi'. Un calderone fumante di ingredienti esplosivi che rendono unico e riconoscibile questo mix letale di suoni.

Abisso prosegue idealmente il viaggio cominciato con Face Yourself: l’uomo in copertina, in bilico su una piramide di corpi, ora si è lanciato nell’ignoto. E quella che ascoltiamo è la sua discesa negli inferi. Un moderno archetipo dantesco, inseguito dalle proprie paure, ugualmente smarrito nella selva oscura, braccato dalle bestie che incarnano i suoi vizi. Ecco quindi che Il “faccia a faccia con il Diavolo” diventa metafora di uno scontro e confronto con le parti di sé più spaventose e oscure: terrificante ma necessario, questo confronto è la chiave per uscire dal proprio inferno personale.

Il videoclip è stato registrato al Monsters-A-Live Club con regia di Mattia Sarao: maschere, ombre e distorsioni danno vita a un rituale sonoro apocalittico e liberatorio.

Guarda il video di su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=km8WsdnVjR0&ab_channel=SlugchopBand

Gli Slugchop si formano ufficialmente nel 2019 poco prima della pandemia, che segna una battuta di arresto ancor prima di partire. Dopo un’obbligata pausa pubblicano il loro album di debutto, Face yourself, dalla celebre massima ripresa da Socrate Conosci te stesso. L'album è stato registrato e mixato dalla band, master presso Wave studio, località Caldine (FI), l'album viene pubblicato su varie piattaforme nel Dicembre 2021.

Con Face Yourself, gli Slugchop esplorano il tema dell’identità e del rapporto con sé stessi, invitando l’ascoltatore a un confronto diretto con le proprie maschere. È un invito a tuffarsi nell’ignoto e nell’incertezza, a scavare nella parte più profonda di sé per diventare davvero ciò che si è. Le maschere, presenti anche nell’immaginario visivo del gruppo, incarnano sfaccettature diverse dell’individuo, ognuna con un proprio significato simbolico.

Nell'Ottobre 2024 pubblicano Para Bellum, brano di rottura che funge da spartiacque tra Face Yourself e le nuove produzioni della band.

giovedì 15 maggio 2025

DEEP AS OCEAN, Minefield (Singolo 2024)



I Deep As Ocean tornano a farsi sentire con il nuovo singolo Minefield, un'eruzione di metalcore rovente come lava. Apparenti momenti di tregua rivelano un fumo nero e sulfureo fatto di parole taglienti, che invade i polmoni e assorda i sensi: “I've been walking on / a minefield made of glass / All your lies were bombs / Placed inside my heart”.

Minefield racconta una condizione emotiva fragile e pericolosa, come camminare a piedi nudi su un campo minato fatto di vetro. Al centro del brano c’è il peso insopportabile di un tradimento, dove ogni bugia si trasforma in una bomba esplosa nel cuore. Il testo sprofonda nella sofferenza psicologica, nella confusione e nel loop infinito del dolore, restituendo l’incubo ciclico di chi vorrebbe fuggire ma resta in bilico, paralizzato dalla paura.
Metafore crude che mettono a nudo i danni di un amore tossico o di una relazione distruttiva.
Con Minefield, i Deep As Ocean continuano a spingersi al limite dei confini del metal moderno, tra devastazione sonora e catarsi emotiva.

Ascolta Minefield su Youtube qui https://youtu.be/hXgqlQySKR4?si=colNdoKd9o0iCBHe

Deep as Ocean (DaO) è una band metalcore di Monza, che unisce elementi di nu metal e metalcore melodico in un sound potente, emotivo e ricercato.

Il gruppo nasce nel 2016 per iniziativa dei fratelli Alberto (chitarra) e Riccardo Buttò (batteria). A loro si uniscono Matt Bonfanti (voce), Matteo Acquati (basso) e Andrea Fabro (seconda chitarra), formando la lineup attuale.

Il debutto discografico arriva con l’EP Lost Hopes | Broken Mirrors nel 2016.

Dopo i primi riscontri positivi, la band torna in studio alla fine del 2018 per lavorare a nuovi brani: dopo la pubblicazione di diversi singoli, a dicembre esce il primo album full-length, Crossing Parallels.

Nel 2020 DaO conquista nuovi ascoltatori grazie alla versione in 8D della ballad Black Rose, che ottiene ottimi risultati sulle piattaforme digitali. I successivi singoli rafforzano la notorietà del gruppo nella scena metalcore contemporanea e confluiscono nell’EP Chronicles pubblicato ad aprile 2022, un concept ispirato a poesie e tradizioni popolari che affrontano i temi della vita, della morte e dell’aldilà.

Durante il 2023, la band si dedica alla scrittura e registrazione di nuovi brani. I singoli Dark Place e Moonfall anticipano il nuovo corso musicale, culminato con l’uscita di Red Leaves e l’annuncio del secondo album in studio: Dance With Death. Il disco affronta il tema della fine — che si tratti di una relazione, di una fase della vita o dell’esistenza stessa. Il brano omonimo rappresenta metaforicamente una “danza con i propri demoni interiori”, intesa come momento necessario di crescita personale e auto-esplorazione.