venerdì 12 dicembre 2025

TALES OF ONEIRA, Mirrors of another self (singolo 2025)



“Specchio specchio delle mie brame...”

È una cantilena antica, rivestita di tinte dark wave, ad aprire Mirrors of Another Self, il nuovo singolo dei Tales of Oneira. Come la strega di Biancaneve, anche oggi moltissime persone trascorrono le proprie giornate a cambiare maschera davanti allo specchio, inseguendo l’illusione di essere “la più bella del reame”.
Il brano affronta il dilemma del doppio, del volto che si mostra e di quello che si nasconde. “They all hide their deepest darkest desires / Horrified by the judgemental fires”: la paura di essere giudicati convive con la facilità con cui si giudica il prossimo, mentre si indossa ogni volta un volto diverso per ottenere consenso o vantaggi. In questo teatro di falsità, “Guilty judges, filthy angels, rotten souls cleansed” rivela un mondo capovolto, dove i giudici sono spesso i primi colpevoli, gli angeli hanno le mani sporche e le anime che sembrano pure, da vicino puzzano di marcio.
Tanto ricco quanto il suo immaginario, Mirrors of Another Self è un brano symphonic metal dal sound moderno e stratificato. Su una ritmica marziale si innestano synth taglienti, mentre le voci si sfidano in un botta e risposta feroce tra growl e pulito. Nella sezione finale, l'imponente voce lirica si innalza sopra tutto, portando con sé una maestosità rituale. Le corde, abbondanti e avvolgenti, riempiono l’atmosfera come un’eco che risuona dalla cima di una montagna.
Tutti questi elementi convergono in un crescendo che culmina nel monito finale:
Mirrors, mirrors on this dark wall / Just like preys you all will fall.
Questo brano impetuoso, teatrale e ricco di simboli, riflette senza sconti sulla diffusa ipocrisia odierna, ricordando che il tempo rimette sempre ognuno al proprio posto.

Ascolta Mirrors of another self su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=DxiykuHz7tk


Tales of Oneira nascono nel 2023 dall’incontro tra Giuseppe e Carlo, conosciutisi sui banchi di un corso da fonico. Dopo due anni di amicizia e confronto creativo, la forte intesa musicale li spinge a dare vita a un progetto capace di fondere metal moderno, synthwave, suggestioni pop e un immaginario ispirato al mondo dell’horror, dei sogni e della psicologia.
Fin dalle prime idee emerge con chiarezza il concept alla base della band: trasformare paure e incubi in racconti musicali, esplorando quel territorio in cui l’inconscio prende il sopravvento. È da questa visione che nasce il nome Tales of Oneira.
Tra fine 2023 e inizio 2024 la formazione si consolida grazie al coinvolgimento di amici fidati, mentre parallelamente prendono forma le prime tracce dell’EP. I primi mesi del 2024 vengono dedicati alla scrittura, alla definizione del sound e alla produzione in studio, affiancati da un forte lavoro sull’immagine, sul concept narrativo e sulla presenza social.
L’EP d’esordio viene pubblicato nel novembre 2024, aprendo alla band le porte della scena live: dalle prime date nei club fino ai palchi più rilevanti, tra cui l’Ariston di Sanremo, dove arrivano in finale al concorso Sanremo Rock.
Oggi i Tales of Oneira sono al lavoro sul nuovo album, previsto per il primo quadrimestre del 2026, con l’obiettivo di espandere ulteriormente il loro universo sonoro e narrativo.
Formazione: Fabio Dubini (voce), Silvia Bavaglia (voce), Giuseppe Cascardo (chitarra), Carlo Augusto Pegoraro (chitarra), Andrea Bovolenta (basso), Alessandro Redaelli (batteria).

 

JACOPO FERRAZZA, Prometheus (2025)

 


Quinto disco per Jacopo Ferrazza, talentuoso contrabbassista che nel corso degli anni ha suonato con alcuni decani della scena jazz italiana, tra cui Enrico Rava, Paolo Fresu ed Enrico Pieranunzi. Uscito a inizio 2025, Prometheus vede Jacopo accompagnato da Enrico Zanisi (piano, synth, elettronica), Alessandra Diodati (voce), Livia De Romanis (violoncello) e Valerio Vantaggio (batteria), stessa formazione che aveva già convinto in Fantasia, che nel 2022 aveva vinto il Global Music Awards nella categoria jazz. Prometeo, spiega Ferrazza, rappresenta l’uomo contemporaneo oppresso da paure, conformismo e dubbi. Il fuoco, simbolo di vitalità, intuizione e creatività, diventa una metafora, il potenziale umano che, resistendo alle pressioni esterne evolve e ritrova la propria essenza autentica. Un album emozionante, tra cambi di atmosfera, soluzioni inaspettate e in odore di progressive rock, passaggi ricchi di melodia che si alternano ad altri più tesi, aspetti che esaltano il drammatico concept narrato dal quintetto. The rediscovery of fire, Titan rises, I am everywhere, sono alcuni dei momenti più significativi di un’opera trasversale e variopinta. (Luigi Cattaneo)


mercoledì 10 dicembre 2025

ORANGE MUN, Love (2025)

 


Esordio per Orange Mun, duo formato da Martina Gurrieri e Emilio Longobardo, jazzisti che qui si cimentano con la musica elettronica, sfornando un lavoro profondo, quasi una colonna sonora, tanto risulta forte il rimando immaginifico della narrazione espressa. Un disco inquieto, autunnale, sin dall’iniziale ed elegante All over you, dove l’utilizzo accorato di synth e drum machine connota quello che sarà il racconto di Love, che si fa ancora più incisivo in Healing, atmosferica e velata di malinconia. La raffinata One more sunrise, l’elettronica affilata di Future e la notturna Alright, pongono Martina ed Emilio vicino, per certi versi, ad altri progetti in duo come Autechre, Fuck Buttons, Telefon Tel Aviv e Modeselektor, ma è bene dirlo, non c’è nessuna emulazione fine a sé stessa, quanto più la volontà di ricercare un ponte tra elettronica e soul, deep house e new age. Per ascoltare Love potete visitare la pagina https://soundcloud.com/orangemun-music/sets/love-180786082 (Luigi Cattaneo)

domenica 7 dicembre 2025

SAIHS, Distopia (2025)

 

Vincitori del Premio Perugia Alberto Alberti nel 2024 e del Conad Jazz Contest nel 2025, i Saihs arrivano al debutto tramite Gleam Records, etichetta sempre più al centro della scena jazz italiana. Matteo Zecchi (sax), Giulio Mari (tromba), Giulio Tullio (trombone), Lorenzo Fiorentini (piano), Giulio Barsotti (contrabbasso) e Edoardo Battaglia (batteria) con Distopia firmano un lavoro d’insieme pulsante, ottimamente scritto e variegato, composto con una certa vivacità e capace di impressionare per la maturità che emerge netta lungo l’oretta di musica. Il sestetto, che, tolto l’azzeccato omaggio al Bud Powell di Celia, propone solo composizioni originali, tutte estremamente interessanti e arrangiate con lodevole attenzione, non ha paura di mutare il profilo strutturale della proposta all’interno del percorso, nonché di sviluppare soluzioni individuali coinvolgenti. L’equilibrio con cui articolano le intense trame i toscani mostra l’organizzazione di questo esordio, caratterizzato dal riguardo verso la storia del jazz ma anche dalla volontà, ferrea, di calarsi nel presente e di cercare una propria via, aspetto da non sottovalutare quando si parla di giovani autori. (Luigi Cattaneo)

Second try (Video)



sabato 6 dicembre 2025

DEEP AS OCEAN, Lifeblood (singolo 2025)



Quando la vita con i suoi doveri ci schiaccia, ci sentiamo imprigionati in un buco, rannicchiati, alla ricerca disperata di ossigeno. Senza una valvola di sfogo, un obiettivo da inseguire o un legame autentico, si rischia di esplodere come una pentola a pressione.

I Deep As Ocean trovano nei sogni la loro linfa vitale, quella forza che distilla la fatica mutandola in energia ed eleva la vulnerabilità trasformandola in salvezza.
Il nuovo singolo Lifeblood è un'ode alla passione e all’energia creativa che accendono l’anima e diventano carburante per non fermarsi mai. È la scintilla che spinge oltre la paura di sprecare tempo, oltre i rimpianti e le cicatrici che la vita lascia sulla pelle.
Perché, come recita il testo, “
fear doesn’t help the undecided / This sound is the beating of my heart / Something that you cannot stop”: la paura non aiuta gli indecisi, questo suono è il battito del mio cuore, qualcosa che non puoi fermare.
Lifeblood strizza l'occhio al 
deathcore nelle strofe, per aprirsi poi al metalcore più arioso ed evocativo che richiama i 30 Seconds to Mars dell’epoca di The Kill. Un brano che pulsa di vita e determinazione, come il sangue che scorre nelle vene di chi non smette mai di sognare.


Guarda il lyric video di Lifeblood qui https://www.youtube.com/watch?v=01PJtQKiyaY

O ascoltala sulla tua piattaforma preferita qui https://benext.lnk.to/lifeblood


Nati nel 2016 nell’area di Milano, i Deep as Ocean si sono affermati come una delle band più solide e riconoscibili della scena metalcore italiana. Il loro percorso nasce dall’urgenza di fondere potenza e introspezione, dando vita a un suono che unisce riff taglienti, melodie emotive e una cura produttiva di respiro internazionale.

Dopo il debutto con l’EP Lost Hopes | Broken Mirrors e la consacrazione con l’album Crossing Parallels (2019), la band ha consolidato la propria identità attraverso un’intensa attività live e progetti di ricerca sonora come l’EP Chronicles (2022), ampliando il proprio linguaggio tra metal moderno, elettronica e atmosfere cinematiche.

A fine 2024 i Deep as Ocean tornano con Dance With Death, un album che segna una nuova fase artistica: più oscura, profonda e consapevole. Il disco affronta temi di rinascita, perdita e trasformazione, con un sound che combina aggressività e melodia in equilibrio perfetto.

Con una line-up matura, produzioni di alto livello e un’identità ormai internazionale, i Deep as Ocean rappresentano oggi una delle realtà più autentiche e promettenti del metalcore contemporaneo.


GUILTY OF JOY, On my way (singolo 2025)



Prendete uno shaker e versateci dentro l’attitudine hard rock melodica degli L.A. Guns, la potenza sonora più attuale degli Shinedown e l'oscura ruvidità degli Alice in Chains. Agitate con tutta la forza che avete in corpo e il risultato sarà On My Way, il pungente singolo dei Guilty of Joy.

Sezione ritmica spigolosa, furibonda e rocciosa, riff abrasivi come carta vetrata e un breve solo di chitarra ispirato dalle dita di Slash. Sopra tutto questo, una voce graffiante e rabbiosa, che scrosta i timpani come ammoniaca.
Uno sfogo necessario e onesto che libera da un mondo di menzogne e ipocrisie: “I'm done with this fake world / I'm done with the liars / Got rid of the thieves.”
Ma “On My Way” non è solo rabbia, è anche soluzione. Perché alla fine siamo noi i capitani della nostra nave, e ogni fuga può diventare un ritorno nella nostra versione migliore: “In my inner world I am Commander in chief / Going on on a long, deep wander / Gone to reset my soul / Don't worry baby, I'll be back a better man!”.
Un sentiero che porta dalle ferite alla pace e al riscatto, in cui l’unica via per ritrovare sé stessi è resettare l’anima e ripartire.

Guarda il videoclip di On my way su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=9fmcOBwUvfY

I Guilty of Joy sono una rock band slovena che riporta in vita lo spirito della scena anni ’90 con un tocco fresco e moderno. Il gruppo è formato da quattro musicisti con oltre 25 anni di esperienza: Žiga Jerič (chitarra), Jure Jelovčan (basso), Marko Duplišak (voce) e Rok Zaplotnik (batteria). Musicisti appassionati, che vivono e respirano musica, condividono la stessa urgenza creativa e l’entusiasmo di portare i propri brani sul palco.

Il loro sound spazia tra hard rock, grunge e blues e fonde riff potenti, melodie orecchiabili e testi diretti. Ogni concerto è un concentrato di energia pura, e la band lo dimostra versando sul palco fino all’ultima goccia di passione.

martedì 2 dicembre 2025

AZAN MALLORY, Mercury Cazimi (2023)

 

È sempre un piacere scoprire band giovani e sconosciute muoversi con piglio certo e una forte dose di concretezza, proprio come il quartetto Azan Mallory, band formata da Elia Albertini (chitarra), Johana (batteria), Marco Munari (basso) e D (tastiere). Il primo capitolo della loro discografia, Mercury Cazimi del 2023, è un concentrato di progressive rock con qualche spunto vicino al post strumentale, non solo suonato con perizia ma anche scritto e registrato in maniera sorprendente. Sin dalle prime note di Sandness mi sono trovato in un viaggio sonoro fatto di malinconia, energia e profondità di idee, tutto realizzato con cura e pathos, aspetti che emergono netti nel corso del disco. Le lunghe fughe di Bended, la struttura avvolgente di B&B e le ricche articolazioni di B side, sono lì a dimostrare il grado di cura che ha portato gli emiliani ad incidere un album davvero raffinato ed elegante. La chiusura di Linx, per la quale è stato girato anche un video, è la giusta conclusione di un esordio convincente e maturo.

Linx (Official Video)



sabato 29 novembre 2025

ATARAXIC VOID, Clearence (singolo 2025)



Prima o poi ci arriviamo tutti, a quel punto in cui ci chiediamo che senso abbia davvero l’esistenza. C’è chi passa notti intere a cercare una risposta, immerso in libri, riflessioni o musica.

How come now everything makes sense to me?” si domanda la voce di Clearance, il nuovo singolo degli Ataraxic Void. Perché ora tutto sembra avere un senso, eppure resta il dubbio più grande: come ci sono arrivato fin qui?
Il brano rimbalza tra lucidità e smarrimento, tra l’illusione di aver trovato una verità e la consapevolezza che ogni rivelazione porta con sé una nuova ombra. Dall’osservazione amara dell’ipocrisia, quella che spinge a “
fingere di non avere paura mentre si è diretti verso la tomba”, emerge un momento mistico in cui ci si sente finalmente “parte di ogni cosa”.

Ma questa chiarezza si basa su un equilibrio fragile: se su un piatto della bilancia c'è l'illuminazione, sull'altro ci sono il cinismo e il disincanto, dove “ogni colore sbiadisce in grigio” e la vita si mostra per quella che è, “senza significato”.
In Clearance l’accettazione del destino convive con l’angoscia dell’essere, e lo sforzo di restare si scontra con la tentazione di sparire. È il ritratto di un’anima in bilico tra resa e resistenza, che sceglie di sopravvivere un giorno alla volta.
In questo brano, il suono denso e oscuro erede di Alice in Chains e Soundgarden si tinge di sfumature psichedeliche e riverberi di inquietudine. Un tappeto sonoro che amplifica il conflitto e rende Clearance un pezzo adatto a chiunque cerchi significato nell'inevitabile.

Ascolta Clearance su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=KmIxeiGhvB4

O sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/ataraxicvoid-clearance

Gli Ataraxic Void nascono nel 2019 dall’urgenza creativa di Franz, chitarrista, cantante e autore, che decide di tornare alla musica dopo oltre un decennio di inattività. Le sue influenze spaziano dal grunge all’alternative, con riferimenti a band come Alter Bridge, Tool e Queens of the Stone Age. I suoi testi indagano le profondità dell’animo umano, tra morte, fragilità e alienazione.

Dopo alcuni cambi di formazione, la band trova stabilità tra il 2021 e il 2023 con l’arrivo del batterista Sal, già attivo in progetti come Sakem, Blazing Clash e Rockin’ 1000, che aggiunge precisione e groove alla sezione ritmica, del bassista Vinz, appassionato di crossover e autore di linee essenziali ma riconoscibili, e infine di Andre, chitarrista, cantante e autore con una lunga esperienza da musicista e content creator, il cui stile unisce sonorità rock anni ’80 e ’90.
Insieme danno vita a un progetto alternative rock che fonde post-grunge e crossover, arrivando alla realizzazione dell’album di prossima uscita Anthems for Those Who Are Stranded in a Blind Spot, frutto della fusione delle loro esperienze e visioni musicali.

mercoledì 26 novembre 2025

EVELINE'S DUST, Eveline's Dust (2025)

 

Attivi dal 2012, gli Eveline’s Dust in questi anni si sono distinti per un approccio moderno alla materia progressive, guardando spesso con curiosità al mondo di Porcupine Tree e, più in generale, a Steven Wilson. Non fa eccezione l’ultimo omonimo lavoro, il quarto per l’esattezza, un racconto corposo quello fatto da Nicola Pedreschi (voce, tastiere), Lorenzo Gherarducci (chitarra), Marco Carloni (basso) e Angelo Carmignani (batteria), che oramai sono una band rodata e matura, capace all’interno della forma canzone di sviluppare soluzioni personali estremamente rifinite. L’atmosfera malinconica di Rising 2 apre il disco, prima dell’elegante Eveline e dell’intensa Here there nowhere. Più strutturata Returning somewhere, che mantiene comunque la forte comunicatività che contraddistingue da sempre la proposta del gruppo, mentre Grace the sound prima e Crawl successivamente sanno essere immaginifiche e affascinanti. Le conclusive Void (dove troviamo la voce di Lara Billie Moretto) e Better lie bitter life confermano la forza delle idee di questo ritorno. (Luigi Cattaneo)

Eveline (Video)



martedì 25 novembre 2025

BIG BAND DEL PENTAGRAMMA/VITO ANDREA MORRA, G.G. Swing (2023)

 



Interessante uscita per l’ottima Abeat, una big band guidata da Vito Andrea Morra con grande efficacia e fantasia, una produzione impeccabile e giustamente ambiziosa (basti pensare al numero di straordinari musicisti presenti nel disco). La Big Band del Pentagramma (dall’Accademia di musica pugliese Il Pentagramma) si esibisce in dieci brani suddivisi tra originali e standard (tra le migliori Body and soul di Johnny Green e ‘Round midnight di Thelonious Monk), mantenendo sempre alta la tensione, anche grazie alla scelta oculata degli arrangiamenti (davvero importantissimi nell’economia dell’album) e ad interventi solistici di grande qualità (basti citare il sax di Mike Rubin in Offshore o il flauto di Aldo Di Caterino in G.G. Swing). Un viaggio nel passato ricchissimo, figlio tanto della voglia di omaggiare le Big Band degli anni ’30 quanto di provare a proiettare l’ombra lunga della storia nell’epoca contemporanea. (Luigi Cattaneo)

HELICON, The broken crown (singolo 2025)



Un sussurro prima della fine.

La rabbia, l'impotenza e il rimpianto di chi ha visto troppe vite spegnersi senza poterle salvare.

Una corona incrinata sulla fronte di un bambino: il potere si sgretola, la gloria marcisce.
Rimane solo il vuoto, scavato dall’avidità.

La guerra, teatro di un dolore intimo e universale, prende la forma di una ballad dalle sembianze di un'intro: secondo Jung, il diavolo tortura le anime mantenendole in attesa.

Qui, siamo nel respiro in cui la crepa fa da preludio alla frattura.

L'intensità dei Muse e la drammaticità dei Radiohead sono il terreno fertile in cui il nuovo singolo degli Helikon, The broken crown, germoglia.

Un canto romantico, ermetico e carico di pathos che aspetta i primi petali.


Ascolta The broken crown su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=QhhVvS2WMH8

O sulla tua piattaforma preferita qui https://ffm.to/helikon-thebrokencrown


Gli Helikon, band italiana nata nell'estate del 2016, hanno da sempre avuto una forte inclinazione verso il thrash e l'heavy metal. Fin dagli esordi, la band ha intrapreso un percorso di crescita artistica, collaborando con Eagle Booking e ottenendo la possibilità di esibirsi accanto a band di fama internazionale come Rhapsody of Fire, Seventh Wonder, Manilla Road, Onkel Tom, In.Si.Dia, Picture, Furor Gallico. Dal 2019 al 2023, la band ha collaborato con Cerberus Booking e Ad Noctem Records, rafforzando ulteriormente la sua presenza nel panorama musicale. Oggi, gli Helikon lavorano con Sorry Mom!, continuando a spingersi oltre i propri limiti creativi e a sperimentare con nuove sonorità e tematiche. La loro determinazione e la loro passione li hanno portati a diventare una delle band più interessanti del panorama metal italiano.

The broken crown è il quarto singolo pubblicato nel 2025, dopo Deception war, Throne e Star's end.

lunedì 24 novembre 2025

IL SEGNO DEL COMANDO, Sublimazione - Live (2025)

 


Live album celebrativo per i liguri Il Segno del Comando, che reputo da anni la migliore tra le band progressive rock italiane contemporanee per qualità e continuità artistica. Sublimazione, registrato il 31 gennaio del 2025 allo spazio Webo di Pesaro, vede la band di Diego Banchero (basso) presentare il nuovo batterista, Paolo Serboli, ai quali vanno aggiunti i nomi storici della formazione, Davide Bruzzi (chitarra, tastiere), Roberto Lucanato (chitarra), Riccardo Morello (voce) e Beppi Menozzi (tastiere). L’attacco di Il Domenicano bianco è esplicativo della trascinante forza che ha dal vivo il gruppo, che nella prima parte della scaletta si sofferma sulle recenti e ottime produzioni, con brani come Nel labirinto spirituale e La bianca strada, eseguite con grande perizia. Le oscure trame di La taverna dell’angelo e Il segno del comando ci conducono con impeto agli esordi della band, mentre le tre bonus track presenti, Il mio nome è Menzogna, Missa Nigra e Il calice dell’oblio sono state registrate il 30 ottobre del 2022 in Olanda (con ancora Fernando Cherchi alla batteria), una corposa sezione che chiude idealmente il cerchio di questi primi 30 anni di pura magia. (Luigi Cattaneo)

giovedì 20 novembre 2025

MĀYĀ, Artificio Fantastico (2025)

 

Interessante debutto per i Māyā, band anconetana formata da Michele Alessandrini (batteria, già con Lush Rimbaud e Heat Fandango), Francesco Balducci (chitarra) e David Cavalloro (basso, anche lui ex Lush Rimbaud), un trio nato dalla comune passione per atmosfere filmiche e suoni globali, elementi che ritroviamo in questo Artificio fantastico. Il crossover di influenze fa dell’album un racconto piuttosto suggestivo ed evocativo, tra post, psichedelia, indie e world, il tutto mescolato con cura da una band nuova ma esperta, in cui troviamo richiami tanto agli americani Khruangbin che ai maestri Calexico. British Columbia apre il disco subito in maniera esotica, seguito dal clima morbido di Calypso Paulo, confermato da brani come Tristeza e Steaming hot. Il raffinato groove di Cristina G., il dub di Rainforest drop e la briosa Māyā Manifesto sono altri momenti ben sviluppati di un’opera prima fortemente immaginifica. (Luigi Cattaneo)

Full Album



martedì 11 novembre 2025

KARIMA, Canta Autori (2025)

 

Interessante omaggio ad alcuni grandi autori italiani da parte di Karima, tributo in cui si percepisce il rispetto dell’interprete verso certi mostri sacri come Dalla o De Gregori, ma anche la volontà di personalizzarli. Con lei troviamo Piero Frassi al piano, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria, ottimi nel regalare un lavoro raffinato ed espressivo, che parte ovviamente dalla canzone d’autore ma finisce per sposare territori jazz, soul e black, generi su cui si muove sicura la voce di Karima, che spiega così la genesi del disco. Questo progetto vuole raccontare un pezzo di storia della musica italiana, rispettando le melodie per cui siamo famosi nel mondo, ma senza rinunciare alle venature black in cui mi sento a casa. Il pubblico mi ha spesso chiesto, dopo i concerti, un disco di questo tipo. Così ho deciso di mettermi alla prova. Quando getti il cuore oltre l’ostacolo, arrivi a nuove sfide. E questo disco è una di quelle. Si sviluppano in tal senso brani come Anna verrà di Pino Daniele, Prendila così di Battisti o Buonanotte a te, che vede proprio la partecipazione dell’autore, Fabio Concato, esempi nitidi di un album gradevole in tutto il suo incedere. (Luigi Cattaneo)

Anna e Marco (Video)



sabato 8 novembre 2025

ALECO, Il sistema della vita (2025)

 


Quarto lavoro per Aleco, nome d’arte di Alessandro Carletti Orsini, che insieme ad Andrea Micarelli (co-autore del lavoro) continua nel suo personale percorso di condivisione di ricordi, avvenimenti, luoghi, raccontati attraverso un cantautorato pop leggero e brioso. Il disco, posto all’interno di un libro che ho letto in sede di ascolto, si muove tra malinconia e ironia, caratteristiche che accompagnano da sempre le piacevoli uscite di Aleco.  Curiosa la scelta di aprire l’album con una cover, Un milione di anni fa, delicata sigla di Ryu, il ragazzo delle caverne, cartone animato di inizio anni ’70, prima di Guance rosse e Cuore di seta, dove troviamo Alessandro accompagnato dalla voce di Nancy Fazzini, oltre che dal violino di Cecilia Grifone nella seconda, probabilmente i due momenti più interessanti dell’opera. Tra alti e bassi Orsini propone l’ennesimo lavoro vivace e gradevole, con un suo trademark definito, fatto di frangenti tenui ed altri maggiormente impegnati, caratteristiche in cui si muove con delle certezze, senza fingere di essere qualcun altro, aspetto che lo rende sincero e credibile. (Luigi Cattaneo)


venerdì 7 novembre 2025

THE REMEDY, You'll never die (singolo 2025)



La vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi”, scriveva Cicerone. E se il sogno dell’immortalità del corpo rimane un’utopia, la vera eternità è custodita nella memoria di chi ci ha amato. You’ll Never Die, il nuovo singolo dei The Remedy, affronta il tema universale della morte con uno sguardo inedito: non come fine assoluta, ma come trasformazione, come continuità nel ricordo e nella speranza.

Il testo mette in scena un dialogo immaginario tra la vita e la morte, due voci in contrasto che incarnano, da un lato, la tentazione della resa, della depressione e della negatività, e dall’altro la fiamma ostinata della speranza, capace di resistere fino all’ultimo respiro. Nemmeno la Nera Signora può essere talmente tenebrosa da impedirci di sorriderle: “Why do you smile at your death? / You will swim into the deep sea with no more pain, your spirit won’t disappear because you'll never die”. Se chi resta conserva di noi un ricordo luminoso, allora il nostro spirito continua a vivere, libero dal dolore, eterno come le onde di un mare profondo.

You’ll Never Die pesca a piene mani dai granitici Pantera, ma è arricchito da ritmiche intricate e aperture melodiche che danno respiro al brano. La voce si espande su registri diversi, aggiungendo carattere e una profondità sfaccettata che amplificano la forza del messaggio: neanche la morte è la fine di tutto.


Ascolta You'll never die su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=vo4cKpui_vI


The Remedy nascono nel 2021 nelle nebbiose terre alessandrine, un periodo segnato da pandemie, crisi sociali e un rinnovato bisogno di ribellione. La band è il frutto dell’incontro tra cinque musicisti provenienti da esperienze differenti: Andrea “Rust” (Generical Disorder, Matermachina, Sylpheed, Infection Code) ed Enrico “Jack” (Sunset Shadows, Snakes, Black Ram, Sylpheed) alle chitarre, Andrea Moretti (Hellterror League, A Thousand Winters, Animhate) al basso, Ale “The Sword” (Dr. Cyclops) alla batteria e la voce di “Fenis” Ilenia (Lucky Star, Sylpheed).

Dopo l’uscita di Andrea per motivi lavorativi, la band trova in Daniele “Dany” un degno sostituto con il quale continuare a scrivere materiale nuovo.

Difficile racchiudere i The Remedy in una sola etichetta: il loro suono non è solo classic, heavy, prog o death, ma un ibrido che attinge a tutti questi mondi per creare qualcosa di personale e imprevedibile. Tra throaty screaming e clean vocals, aperture melodiche e groovy e tempi dispari, la band costruisce un’identità sonora che sfugge alle catalogazioni rigide, ma trova coerenza in arrangiamenti ricercati e ambientazioni non scontate, che richiedono un ascolto curioso e senza preconcetti: come la band stessa dice, “alla fine per tutto c'è un rimedio”.


ALELOI, It smells funny (2025)

 



Esordio per il bassista Alessandro Loi, autore con It smells funny di un lavoro decisamente variopinto e curioso, complici alcuni musicisti davvero ottimi come Gigi Rivetti (piano, da due decenni con gli Statuto), Alberto Borio (trombone, membro dei Fratelli Lambretta Ska Jazz), Simone Garino (sax) e Giulio Arfinengo (batteria), riuniti sotto il monicker Toxic Jazz Factory. Jazz, soul e R&B si inseguono all’interno di un disco influenzato da Horace Silver, The Jazz Messengers e Return to Forever, espressione schietta di un album che parte subito in quarta con The throne room, brano ricchissimo di groove e freschezza. Ci sono gli anni ’70 del genere in questo debutto, seppure non c’è uno sguardo passatista sulla materia, basti ascoltare l’ottima Luna storta, dove il feeling del quintetto incontra la tromba di Fabrizio Bosso, ma anche Novembre, ben costruita da Loi e la band insieme al chitarrista Alessandro Di Virgilio, e The Shepherd’s march, che vede la partecipazione dei Fratelli Lambretta e di Paolo Bonfanti alla chitarra. Un primo passo a proprio nome scorrevole e sincero per Loi, la cui dimensione reale, anche a giudicare dalle trame di It smells funny, pare quella del concerto, occasione dove probabilmente le composizioni dell’album possono davvero spiccare il volo. (Luigi Cattaneo)  


sabato 1 novembre 2025

WODA WODA, Lady Mazikeen (singolo 2025)



Cosa accadrebbe se Lucifer decidesse di fuggire dall’Inferno e la sua inseparabile amica Mazikeen lo seguisse sulla Terra? Da questa domanda prende vita Lady Mazikeen, il nuovo singolo dei Woda Woda, un brano hard’n’heavy dal sound distorto, desertico e rovente.

Ispirata alla celebre serie TV Lucifer, la canzone porta al centro la figura di Mazikeen, leader dei demoni Lilim e fedele compagna di squadra del Re dell’Inferno. Dopo millenni passati tra torture e fiamme, Maze sceglie di prendersi una “vacanza” dal dolore, ritrovandosi immersa in un’esperienza terribilmente umana. Un personaggio affascinante e contraddittorio che, dietro la corazza infernale, lascia gradualmente intravedere fragilità, desideri e un’umanità inattesa: “sogna stelle volando in basso”, rinchiusa nella sua “gabbia di metallo” dove “la mente fugge dall’anima” che vorrebbe finalmente possedere.
Il brano, con le sue chitarre ruvide e incandescenti, richiama vagamente il riff portante della sigla della serie TV, quasi fosse una dichiarazione d’amore senza mezzi termini alla musa ispiratrice della band. Lo stesso accade nel 
videoclip, che segue Mazikeen nei suoi pensieri e nel suo tormento, restituendo un viaggio visivo tanto oscuro quanto ipnotico.
Con Lady Mazikeen, i Woda Woda celebrano un personaggio iconico, la domanda quindi nasce spontanea: a chi sarà dedicato il prossimo brano?


Guarda il lyric video di Lady Mazikeen qui https://www.youtube.com/watch?v=Z1V9E8PHIBM

Ascolta Lady Mazikeen sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/wodawoda-ladymazikeen


Dopo millenni di fede e vanità, 5 “angeli caduti” trovarono la loro dimora a Little Plug.
Correva l’anno 2020 D.C. o meglio conosciuto come l’anno 0 D.C.
Il nome della loro “Legione” (WODA WODA) simboleggia ed invoca due volte l’alter ego del fuoco e si presentano al mondo con il brano Medusa, seguito da Portando la pelle a casa e nel 2021 con Divano giallo.
La redenzione di Lucifer, Leviathan, Samael, Asmodeus e Behemoth, questi i componenti della band, apre le porte alla conoscenza dell’umanità nell’anno 2022 D.C con We are biker guys e l’anno successivo con P.U.B. Prendimi usami e buttami.
Nell’anno 2024 D.C terminano la loro “caduta” con Sesso & Vino e con Daisy.
Ma ciò che accade nell’anno 2025 D.C (anno 5 D.C.) apre l’era verso la conoscenza, nasce una nuova prospettiva, rivoluzionaria, che sfida tutto ciò che il mondo ha sempre creduto.
Ecco il vero volto di chi è stato dipinto come nemico ma in realtà è “Il portatore di luce” e non di tenebra.
Il 13 giugno 2025 D.C (anno 5 D.C.) il mondo scopre tracce come Veleno (Lucifer 1.8) e l'ultimissimo Lady Mazikeen e mai come oggi, è pronto a conoscere il lato non oscuro dell’Inferno.


EGO DIVIDED, Reflections (singolo 2025)



Gli Ego Divided condividono le loro Reflections in questo nuovo singolo, un brano che affonda le radici nel prog-death di Atheist, Beyond Creation ed Edge of Sanity.

Il pezzo integra vocalità estreme e clean che seguono le geometrie intricate dello strumentale: il tema è scomodo da affrontare, allora usiamo tutti i linguaggi possibili per ragionarci su.
Reflections mette a nudo l’ipocrisia di una società che sacrifica il vero valore umano sull’altare del denaro e dell’immagine. La nuova normalità è fatta di compromessi, corpi svenduti e maschere sociali, per cui è meglio essere cauti: “Appearances are often deceiving / Sheeps, in reality, are bloodthirsty wolves”. Essere disposti a tutto per arricchirsi è il vero valore oppure è questo il motivo per cui affoghiamo nel fango?
Ma la verità, prima o poi, emerge sempre e quando accadrà, non serviranno più scuse: oggi semplicità e autenticità sono sottovalutate, ma sono queste le caratteristiche che durano e possono quindi lasciare un segno indelebile nel tempo. Le maschere cadono sempre.


Ascolta Reflections su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=npCX2psQKCc&ab_channel=EgoDivided-Topic

Oppure sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/egodivided-reflections


Gli Ego Divided nascono nel 2005 dall’idea dei chitarristi Massimo Masi e Alberto Zimone, inizialmente come progetto di cover band. Con il tempo, la formazione evolve e comincia a lavorare su brani originali, trovando nel 2012 una svolta con l’arrivo del vocalist Mauro Tagliavia, autore di testi profondi e intensi.
Dopo una prima fase di difficoltà che interrompe le registrazioni dell’album d’esordio, la band torna più determinata che mai: nel 2018 entrano nella line-up Elio Lao (batteria) e Alessio Lopes (basso), spingendo il gruppo verso nuove energie creative che culminano nel 2024 con l’uscita del debut album, disponibile su tutte le principali piattaforme digitali.
Nel 2024, con l’ingresso del batterista Phil Spinelli (Tol Morwen), la band pubblica il singolo Totally Blind. Nel 2025, dopo le registrazioni di Reflections, avviene un nuovo cambio di formazione: entra Manfredi Mansueto (State of Neptune) alla batteria, mentre Ermanno Siino prende il posto di Alberto Zimone alla chitarra, consolidando così il nuovo assetto degli Ego Divided.


STEFANO ZENI, Avalon Songs (2024)

 


Terzo lavoro da solista per il violinista Stefano Zeni, che torna a proporre qualcosa di nuovo con Avalon Songs, album registrato nel 2023 insieme a Bruno Marini (sax), Marco Arienti (contrabbasso) e Alberto Olivieri (batteria). L’inconsueto connubio tra violino e sax produce un disco fortemente suggestivo e personale, quasi un concept visti i riferimenti ai cavalieri della tavola rotonda di Re Artù, resi ancora più accentuati dalle note e dalle raffigurazioni presenti nella versione Cd in mio possesso. Tra pizzicato e uso dell’archetto, Zeni costruisce otto trame intricate ed eleganti, dove le improvvisazioni si sposano con il rigore, merito anche della registrazione live in studio, senza ritocchi e successive manipolazioni. Certamente il riferimento più importante pare essere l’arte di Jean Luc Ponty, ma Zeni ha l’esperienza per sapersi smarcare e creare una propria visione, aspetto preponderante dell’ennesimo interessante episodio firmato Caligola Records. (Luigi Cattaneo)


martedì 28 ottobre 2025

EX, Combattere sempre (2025)

 


È sempre un piacere ritrovare i veronesi Ex, band formata da Roby Mancini (voce), Stefano Pisani (chitarra, membro degli storici Spitfire), Gabriele Agostinelli (basso) e El Drogo (in qualità di ospite, alla batteria). Attivi dal 1997, i veneti sono tra gli alfieri del rock italiano underground, forti di un suono fiero ed essenziale, senza particolari orpelli, hanno sempre puntato sull’essere diretti e immediati, caratteristiche emerse nette in quasi 30 anni di carriera. L’attitudine live dei loro dischi viene confermata dal recente Combattere sempre, un monito ma anche una dichiarazione d’intenti senza compromessi, resa efficace da un lotto di brani carichi di tensione e forza comunicativa, già a partire dall’iniziale Arresta il sistema. Le strutture volutamente asciutte, i racconti di vita quotidiana, l’impatto energico e dal piglio punk, sono tutti aspetti che certificano quanto ci sia bisogno oggi, più che mai, di proposte così veraci e sincere. (Luigi Cattaneo)

domenica 26 ottobre 2025

SIMONI:TEOLIS, Openings (2024)

 


Curiosa uscita per il duo formato da Loreno Simoni (sax contralto e autore di tutti i brani presenti) e Iacopo Teolis (tromba, flicorno, già apparso su queste pagine per il validissimo esordio The moving forest), che con questo Openings realizzano un lavoro tanto breve (circa 30 minuti) quanto affascinante. Certo l’idea di muoversi utilizzando solo due strumenti riduce il campo d’azione, e difatti non sempre c’è il giusto coinvolgimento all’interno dei brani, seppure nel complesso il meccanismo innestato risulta interessante. Il dialogo tra i due, strumentisti notevoli, è fitto, figlio di un certo equilibrio tra le parti, su cui si muovono di volta in volta, in maniera più spiccata, le loro evoluzioni solistiche, maturate in un lavoro di squadra minuzioso. Per ascoltare e acquistare il disco potete visitare la pagina https://open.spotify.com/intl-it/album/7qBs0QtOwqb6gwyb8EFYa0?si=FnVSz-MiT3SftdJxyPCimg&nd=1&dlsi=1643dd8ab7b44473