Attivi dal 2006 per
volontà di Paolo Gatti (voce, hammond e tastiere) e David Garletti (batteria),
la formazione bresciana, completata da Francesco Fregoni (basso) e Massimo
Colosio (chitarra), dopo un ep di debutto arriva al full lenght con questo 2. Un hard prog vibrante, teso, figlio
tanto degli anni ’70 quanto del metal contemporaneo, calato in strutture
tipiche del genere, dove soprattutto hammond e chitarra di intersecano dando
vita ad un interplay ricco di groove. La componente heavy è ben presente, sia
quando i parallelismi rimandano al progressive italiano di quarant’anni fa
(Rovescio della Medaglia, Biglietto per l’inferno), sia quando appaiono
maggiormente attuali (Giardino Onirico, Emisferi Paralleli) e tutto il platter
si muove su livelli più che discreti, conoscendo poche cadute di tono. Si
avverte una band in fase di maturazione, consapevole delle proprie qualità e di
un songwriting che, pur di chiara derivazione, presenta soluzioni interessanti
e anche sufficientemente variegate. Oltre ai tanti sprazzi hard rock, ciò che
colpisce di più è l’accorato e brillante uso dell’hammond, strumento sempre
affascinante e che dona calore e profondità all’intero lavoro. L’iniziale Mezzaluna è la classica traccia di
apertura, una potente song a cavallo tra Deep Purple e Uriah Heep, con l’organo
che disegna scenari tipici di inizio ’70, così come certe dinamiche scolpiscono
anche War, in un’alternanza di
momenti lievi e altri più marcatamente rock collocati in spunti strumentali di
rilievo. Sognare … viaggiare … è uno
dei pezzi più progressivi tra i presenti, con tutti gli elementi che
contraddistinguono il genere, carico di splendide melodie e i tipici tempi
dispari di P.F.M. e Raccomanda Ricevuta Ritorno. La tempesta è il brano meno immediato ma risulta comunque piacevole
e con diverse trovate degne di nota, mentre Banchettatori
di corte riesce a fondere progressive e istanze wave, un po’ come fatto dai
Le Porte non Aperte nel loro Golem.
Più dura la chiusura affidata a Demoni,
hard rock tirato e improntato sulla chitarra di Colosio, per quello che
probabilmente è l’episodio maggiormente riconducibile al metal. 2 è un ritorno che sottolinea i
progressi dei lombardi e che lascia intuire come i prossimi anni possano essere
quelli decisivi per la definitiva esplosione. (Luigi Cattaneo)
War (Video)
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