Avevo già avuto modo di
parlare dell’esordio dei Not a Good Sign nel 2013, un album davvero molto
interessante e fresco (recuperatelo!), un ponte tra il progressive dei ’70 e
un’attitudine moderna di grande impatto e dinamismo. Questo secondo lavoro, From a distance, appena uscito per
AltrOck, conferma le impressioni nate dopo quell’ascolto, in un’ottica ancora
più dark e oscura ma sempre raffinata ed emozionale. Un sound che profuma di
vintage ma che non ha nostalgia, che appare attuale pur tenendo chiaramente in
considerazione leggende del genere come King Crimson e Van Der Graaf Generator.
In From a distance ritroviamo colori
autunnali (The Diary I Never Wrote),
brillanti passaggi strumentali (Open
Window), strutture complesse (I Feel
Like Snowing) e una cura generale per il dettaglio melodico e per
l’arrangiamento davvero notevole. D’altronde i Not a Good Sign (Paolo Botta
alle tastiere, Alessio Calandriello alla voce, Alessandro Cassani al basso,
Martino Malacrida alla batteria e Francesco Zago alla chitarra) sono molto
preparati tecnicamente e vantano esperienze assolutamente di rilievo
nell’attuale scena prog nazionale e non (Yugen, Coscienza di Zeno, Spaltklang,
Empty Days), oltre ad avere una sensibilità verso un songwriting ricco di
pathos e molto comunicativo (e in questo si sente la mano di Botta ma anche di
Zago). Ne sono esempio pezzi suggestivi come l’iniziale Wait for me, l’attacco simil grunge di Pleasure of drowning (memorabili qui i riff di Zago) o la
penetrante Flying over cities. Tutto
il platter è ricco di idee e soluzioni poste all’interno di composizioni
mutevoli e affascinanti in cui Botta fa la parte del leone con le sue tastiere
ma sarebbe sbagliato non comprendere come sia l’insieme a determinare la
riuscita del progetto. Zago è uno dei chitarristi più riconoscibili del
circuito prog, la sezione ritmica offre pulsioni che sanno unire potenza e
precisione, Calandriello è ancora una volta interprete carismatico ed emotivo. Inoltre
danno il loro apporto ospiti di prestigio come Jacopo Costa (vibrafono e
glockenspiel), Eleonora Grampa (oboe e corno inglese) e Maurizio Fasoli
(pianoforte), special guest che arricchiscono il già corpulento sound
dell’album. Se il debut vi aveva convinto questo come back è la naturale
prosecuzione e quindi il consiglio non può essere che quello di farlo vostro
sin da subito. (Luigi Cattaneo)
Open Window (Video)
Nessun commento:
Posta un commento