lunedì 27 aprile 2015

FEDERICO MILANESI, Anima Mundi (2013)


Quando la musica si fa ricerca introspettiva di sé stessi, racconto di desideri e paure, catartica espressione di angosce e speranze, al di là delle etichette, difficilmente si può rimanere indifferenti. Anima Mundi, debut di Federico Milanesi (voce, piano, tastiere) è questo, un album che non segue un sentiero preciso, se non quello dell’emotività, sentimento che permea tutto il lavoro. Una soundtrack immaginaria che ha bisogno di attenzione per poterla godere appieno, con passaggi psichedelici che si sposano con orchestrazioni classiche, frangenti dark, momenti ambient, sprazzi etnici e world e spunti folk piuttosto eterei. Anima Mundi ha le sembianze del concept, manifesto suggestivo che ci trasmette la sensazione di entrare nei pensieri dell’autore, attraverso visioni che sanno essere concrete oppure oniriche. Milanesi punta sul sentimento, con suoni dal sapore gotico per i risvolti drammatici e melodie tormentate per quelli dolorosi, in un crescendo di soluzioni toccanti. Federico si è avvalso di ottimi musicisti (Carlo Maria Micheli al sax, Marco Brioschi alla tromba, Giovanni Russo al bouzouki e alle percussioni, Silvio Melloni al basso, Gino Zandonà alla chitarra e Martino Malacrida alla batteria), con i quali ha dato peso al particolare e ha donato eleganza all’intera release, improntata comunque più sul feeling e la comunicatività che sulla dimostrazione di mere doti strumentali. I brani sono tutti ben costruiti, anche se in alcuni una minor prolissità avrebbe giovato alla fluidità del platter, peccato veniale se paragonato allo sforzo creativo di un compositore che ha deciso di mettersi a nudo senza timori, facendo emergere con raffinatezza disincantate incertezze e vibranti sogni. Per maggiori informazioni è possibile visitare la pagina facebook di Milanesi e quella dedicata all’album stesso. (Luigi Cattaneo)

The Lonely Part of You (Video)

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