La nascita di questa
band è avvolta da un alone quasi leggendario, con il protagonista, Alex
Scardavian, che cresce in compagnia degli allora Death SS (fine ’70-inizio ’80)
che provavano a casa sua grazie alle amicizie del fratello più grande. Alex
rimane influenzato dal fascino di Paul Chain e da quei suoni maledetti e saturi
di mistero, tanto che nel 1991 riesce a collaborare con il maestro dell’occulto
in Whited Sepulchres e
successivamente con Steve Sylvester nei suoi dischi solista (Free Man e Mad Messiah). Dopo l’esordio a nome Strange Here del 2002, Alex
torna a proporre la sua idea di musica in compagnia di Domenico Lotito (basso e
chitarra acustica) degli Error Amplifier, mostrando un’innata propensione per
un doom psichedelico di matrice settantiana ispirato ai già citati Death SS
della prima fase e a Paul Chain ma anche vicino ai canoni esteriori di Blue
Cheer e Black Sabbath. Scardavian si divide tra chitarra, voce, batteria,
organo e tastiere, motore grezzo di un progetto che fa dell’inquietudine un
vero trademark, ben bilanciato tra parti doomy, psych ed heavy. L’iniziale Still alone mostra subito come il duo
ponga una certa attenzione per riff distorti, pulsioni ritmiche d’impatto (con
la presenza di Richie Raggini alla batteria) ed un’atmosfera decisamente
malsana, a cui fa seguito Kiss of worms,
composta proprio con Chain anni fa, un ottimo brano dominato da riff potenti e
da un andamento heavy doom insormontabile che vede Raggini ancora tra i
protagonisti. Raggini riappare anche nella seguente Born to lose, bel frangente carico di elettricità e dolore, mentre
di tutt’altra pasta è Black, grey and
white, una traccia rallentata e dilatata in cui risalta Enri Zavalloni
all’Hammond, figlia di una psichedelia acustica che spezza la tensione e passa
la palla alla forza primigenia di Acid
rain, un altro doom mastodontico per suoni e aggressività. Se Only if … riprende il discorso di Black, grey and white, con tanto di
presenza d’eccezione che risponde al nome di Red Crotalo alla chitarra, la
conclusiva Shiftless riporta tutto su
binari pesanti e assolutamente congeniali al gruppo, certificando II come il classico disco che gli amanti
di certi oscuri suoni non possono assolutamente perdere. (Luigi Cattaneo)
Still alone (Video)
Nessun commento:
Posta un commento