Fresco di
pubblicazione, Killer Self segna il
come back dei Forklift Elevator, band padovana che aveva debuttato solo 1 anno
fa con l’interessante Borderline. Questo
nuovo disco somiglia in realtà ad un ep più che ad un full lenght vista la sua
breve durata (poco meno di 30 minuti) ma tanto basta per risultare solido e
piuttosto ispirato. Se la base di partenza fu un New Metal a stelle e strisce,
oggi i Forklift Elevator puntano su passaggi più pesanti e ispirati al trash
metal anni ’90 dei Pantera o a quello contemporaneo e alternative degli
Hellyeah. Devo dire che tutto funziona in Killer
Self, album che si contraddistingue per l’ottimo lavoro della sezione
ritmica (martellante la coppia formata da Marco Daga al basso e Andrea Segato
alla batteria), per i fraseggi tra le due chitarre (Uros Obradovic e Mirco
Maniero) e per la convincente prova vocale di Stefano Segato. Dopo una breve
intro si parte in quarta con Bagger 288,
una vera mazzata con tutti i cromosomi del genere. Anche The 8th sin non scherza affatto in quanto a dinamismo e potenza,
così come interessante è la contrapposizione tra parti melodiche ed estreme
della seguente Deception. Si continua
a muovere nel thrash classico Black hole,
mentre non dispiace l’andatura doomy di I
executor, un aspetto che potrebbe anche essere maggiormente valutato in
futuro. Chiusura affidata ad Hidden side,
che conferma la bontà del progetto che può sicuramente entusiasmare i fan di
Pantera, Extrema e Annihilator. (Luigi Cattaneo)
Bagger 288 (Live @ Wings of Bea Metalfest)
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