martedì 5 luglio 2016

NATHAN, Nebulosa (2016)


Nati come la classica tribute band di Genesis, Pink Floyd e Supertramp, con Nebulosa i Nathan si propongono con un debut di brani inediti che mostrano come il progetto stia crescendo e possa evolvere ulteriormente. L’album è un ottimo punto di partenza, composto di grandi momenti sinfonici e una scrittura raffinata e orientata a ricalcare schemi vintage che non possono lasciare indifferenti gli appassionati. Piergiorgio Abba (tastiere), Bruno Lugaro (voce e basso), Fabio Sanfilippo (batteria) e Daniele Ferro (chitarre) sono ben coadiuvati da Marco Milano (pianoforte e tastiere), Monica Giovannini (cori), Mauro Branzu (basso) e Davide Rivera (flauto) e portano avanti con fierezza la tradizione del prog rock italiano, la stessa di gruppi come La Maschera di cera, Il Tempio delle Clessidre o Il Cerchio d’oro, tutte espressioni liguri, una terra da sempre fertile in tal senso, anche nei settanta, quando diede i natali a New Trolls, Delirium e Nuova Idea. La trama concept di carattere fantasy completa il quadro, sicuramente tipico e poco originale ma di grande fascino e soprattutto coinvolgente, complice anche il cantato italiano e gli sprazzi strumentali che donano enfasi e trascinano ancora di più nella storia. Le tastiere di Abba risultano quindi fondamentali nel costruire passaggi profondi e creare ambientazioni capaci di rimandare al viaggio spaziale intrapreso dai protagonisti. Il giusto sinfonismo a cui partecipa il flauto di Rivera (pur se in misura chiaramente ridotta) e che incontra tempi dispari e dilatazioni di genesisiana memoria, con Ferro bravissimo nei suoi soli e nell’interplay con lo stesso Abba. Il disco d’altronde è un susseguirsi di grandi spunti tastieristici, orchestrazioni ben congeniate, omaggi all’epoca d’oro del prog, momenti onirici e psichedelici e altri più leggeri che formano un racconto credibile se pur retrò e decisamente appassionante anche nel 2016. (Luigi Cattaneo)

Il tempo dei miracoli (Video)

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