Dopo Timelines del 2005 (di cui abbiamo
parlato qualche settimana fa), ci siamo avvicinati ad A Rose (pubblicato nel 2009) con estrema curiosità e con la voglia
di scoprire cosa avevano comportato quei 4 anni di distanza tra le
pubblicazioni nella musica del tastierista e compositore Stefano Panunzi. Timelines era un piccolo gioiellino e
fortunatamente A Rose si muove sulla
stessa falsariga qualitativa, con ospiti illustri e idee a non finire. La
conferma è immediata. State of mind è
l’inizio ideale, con la bella voce di SiRenèe in primo piano e la chitarra di
Markus Reuter a tratteggiare passaggi atmosferici. Molto sentita Fades, resa magnificamente da Tim
Bowness dei No Man (ma non solo), sempre elegante ed espressivo nella sua
interpretazione vocale e dagli abbellimenti flautistici di Theo Travis (Gong,
Soft Machine Legacy, The Tangent). Spicca l’interplay funambolico tra il basso
del compianto Mick Karn (Japan) e la tromba jazz di Mike Applebaum nell’ottima
strumentale On line, Now!, mentre Child of your time è una ballata
costruita attorno alla voce calda di Sandra O’Neill. A metà album affiora il
cantautorato raffinato in cui è imprescindibile il ruolo di Andrea Chimenti (ex
Moda e titolare di una pregevole carriera solista) al canto e che vede la
presenza ancora di Karn e la comparsa di Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues
Explosion tra gli altri) alla chitarra. Ricompare il bravissimo Applebaum ed è
di nuovo protagonista di un vibrante e notturno strumentale, Unreality, prefazione a Where is my soul, struggente episodio
con Robby Aceto alla voce e Reuter alla War guitar. The bridge ha le stesse inclinazioni emozionali ma viene cantata da
Giancarlo Erra dei NoSound, prima di Tonight,
resa drammatica da Cristine Hanson al violoncello e Thomas Leer alla voce e
della conclusiva traccia strumentale, Lights
and shades, in cui il violoncello passa nelle mani di Laura Pierazzuoli. Da
qui si erano purtroppo perse le tracce di Panunzi, che un po’ a sorpresa è
tornato in pista nel 2015 con il progetto Fjieri (il precedente Endless era del 2009) e il disco Words are all we have. (Luigi Cattaneo)
Fades (Video)
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