sabato 24 settembre 2016

AD MAIORA, Repetita Iuvant (2016)


Dopo l’interessante debut del 2014 tornano i milanesi Ad Maiora, con un disco che rimanda ancora una volta alla grande stagione del progressive rock, confermando e probabilmente migliorando il risultato ottenuto due anni fa. Ottime melodie al servizio di strutture complesse ma mai ermetiche denotano una crescita anche compositiva e di affiatamento globale che si avvertiva meno nella loro prima opera. Repetita Iuvant risulta fresco e dinamico, con momenti strumentali notevoli e capacità di scrittura affinate da due anni di lavoro che hanno portato i milanesi (Enzo Giardina alla batteria, Flavio Carnovali alla chitarra, Moreno Piva al basso, Paolo Callioni alla voce e Sergio Caleca alle tastiere) a pubblicare un disco assolutamente gradevole e di buon impatto. Si inizia subito molto bene con Molokheya, complice la prova di Carnovali e la voce di Callioni, interprete sicuro e preciso. Vibrante la seguente Life, con un bel gioco ritmico della coppia Piva-Giardina e le escursioni dell’estroso Caleca ai synth, pregevoli intarsi su cui si erge di nuovo Callioni. I Pink Floyd e il rock progressivo come matrice di un sound che si conferma settantiano anche in Fermati, primo brano cantato in italiano e meno tirato dei precedenti. Torba è un ottimo strumentale, con una spruzzata di Gentle Giant e passaggi Yes style, un sinfonismo che vede Caleca protagonista prima di Invisibile, altra song cantata in italiano ma pregna di belle parti strumentali in cui è ancora Caleca l’asso nella manica. La title track si muove sulla stessa falsariga di Torba ma accentua la vena oscura, un alone cupo che aleggia su buona parte della traccia e che mostra un lato interessante dei milanesi. Più psichedelica Etereo, ancora di buon livello e con la band attenta al minuscolo e significativo dettaglio, mentre il finale è affidato al blues progressivo di Never Mind, che mi ha ricordato qualcosa di Bare wires del grande John Mayall. C’è anche una bonus track, Whaling stories dei Procol Harum che non aggiunge nulla al discorso ma chiude in maniera gradevole un grande ritorno che ha confermato gli Ad Maiora come una delle piccole garanzie del fitto panorama prog italiano. (Luigi Cattaneo)

Repetita Iuvant (Album Promo)

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