Album di debutto per
gli Hyris Corp. Ltd, 14 strumentali in bilico tra post rock, psichedelia e prog
che vanno a formare una sorta di moderna e variopinta sinfonia, capace di essere
modellabile come eventuale soundtrack. Idee ci sono, pathos anche, pur se non
sempre tutto gira perfettamente e alcuni momenti paiono più abbozzi e appunti
incompleti che pezzi realmente strutturati, con il polistrumentista Bljack
Randalls (pseudonimo di Dario Stoppa) impegnato quasi in solitaria nella registrazione
e coadiuvato dal solo Matteo Anelli alla batteria. Si percepisce comunque una
discreta tensione emotiva nel lavoro del veneto, una sorta di lieve malinconia
che aleggia sui pezzi, che pur avendo una matrice progressive vengono lavorati
dal mastermind per sottrazione, aspetto che ha reso le tracce maggiormente
accostabili alla forma canzone ma nel contempo ne ha forse limitato il
potenziale. Randalls ha riferimenti musicali che ha cercato di interiorizzare e
rendere propri, un melting pot che ha generato visioni filmiche che non
precludono all’autore qualche incursione nel metal e nel prog tout court. In
alcuni frangenti manca un po’ di fluidità e il racconto perde qualcosa, andando
a sfaldare leggermente il climax creatosi, pur senza inficiare del tutto una
prova che ritengo comunque piacevole e che deve essere un punto di partenza da
cui muoversi per creare qualcosa di più solido e completo. (Luigi
Cattaneo)
She watches the rain (Video)
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