Dove poteva trovare
casa un progetto come questo degli Zhongyu se non su Moonjune Records?
D’altronde quando si parla di sperimentazione abbinata al prog, l’etichetta di
Leonardo Pavkovic è una garanzia. Nel caso degli Zhongyu il jazz rock e la fusion
si tingono di umori orientali, andando a creare un sound affascinante e dai
tratti misteriosi. Il factotum dell’ensemble è Jon Davis (Chapman Stick,
guzheng e tastiere), accompagnato da Dennis Rea (chitarra), Alicia DeJoie
(violino) e James DeJoie (sax, flauto e clarinetto), tre membri dei fenomenali
Moraine (di cui abbiamo parlato da queste pagine in passato), oltre che da
Randy Doak (batteria) e Daniel Barry (tromba). La parte elettrica incontra
elementi della tradizione cinese, in un connubio non sempre perfetto ma
sicuramente pieno di idee e che mostra una band che fa della trasversalità un
punto fermo. E cos’ si dipanano pezzi estrosi come Sleepwalking the dog e Wanderland
Wonderlust, in cui i fiati duettano con le scariche di Rea, oppure Mbbl o la conclusiva All food comes from China, pezzi in cui
emerge il forte lavoro d’insieme del gruppo e lo studio della musica cinese
svolto da Davis. Meritevoli di menzione anche pezzi come Torture chamber of commerce, forse quello più veemente tra i
presenti, la lunga e suggestiva Hydraulic
fracas e Tunnel at the end of the
light, due episodi tra i più progressivi dell’album. Disco difficile, a
tratti anche ostico ma decisamente affine per chi ama le proposte avant della
label newyorkese. (Luigi Cattaneo)
Wanderland Wonderlust (Live)
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