Nati nel 2011, i Final
Solution si sono presto creati un solido repertorio a base di death metal
melodico, omaggiando grandi realtà del genere come At the gates e In flames. Un
buon modo per farsi le ossa, soprattutto dal punto di vista tecnico, che li ha
portati nel tempo a comporre pezzi propri senza dimenticare la potente lezione
di certi maestri svedesi. A questo però va aggiunto anche un cambiamento
stilistico, che li ha portati ad abbracciare una corrente più progressiva,
complice anche Mario Manenti, vocalist subentrato in formazione ad inizio 2016
(completano la line up Fabio Pedrali alla chitarra e membro fondatore della
band, Alessandro Martinelli alla chitarra, Gabriele Savoldi al basso e Gianluca
Borlotti alla batteria). Through the
looking glass è quindi la prima fatica dei bresciani, 30 minuti circa in
bilico tra furia djent/math e trovate prog ad ampio respiro, bordate al limite
del thrash e fraseggi di grande gusto melodico. Il quintetto ha indubbie
capacità, risulta attento al dettaglio e ha una discreta versatilità che li
porta anche in territori più classici o power prog, sempre conditi da velocità
d’esecuzione e freschezza. Risulta semplice farsi coinvolgere dall’iniziale Sick of you, seguito di un intro dark e
decisamente adatta per chiarire come uno dei punti di forza del gruppo sia la
coesione tra le due chitarre e l’avere una sezione ritmica molto compatta. Di
incredibile potenza thrash Demon inside,
che però non disdegna un chorus d’impatto e un ottimo interplay melodico tra
Pedrali e Martinelli, mentre la seguente Empty
walls ha un mood progressivo dovuto probabilmente anche al tasso tecnico
messo in campo dall’ensemble. The show is
on conferma la vena prog, aspetto che rende il platter ancora più carico di
umori, prima di Dogs of war in cui i
Final Solution continuano a proporre una miscellanea di soluzioni energiche e
intensamente liriche, con la conclusione di Grey
magnifico epitaffio di un esordio decisamente interessante e a tratti
avvincente. (Luigi Cattaneo)
Sick of you (Video)
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