domenica 13 novembre 2016

LURKING FEAR, Grim tales in the dead of night (2016)


Ep d’esordio per i Lurking Fear, un trio di Figline Valdarno nato 5 anni fa dall’amore per l’heavy di Mirko Pancrazzi (chitarra), Fabiano Fabbrucci (basso e voce) e Stefano Pizzichi (batteria). I brani di Grim tales in the dead of night rimandano al metal settantiano e alla NWOBHM dei primi ’80, con un suono che è distillato di Mercyful Fate, Iron Maiden e Angel Witch. I testi invece si rifanno ai classici della letteratura horror di inizio 900 (come Edgar Allan Poe) e in generale a tutto ciò che è macabro e grottesco, elementi ideali per irrobustire il sound con citazioni anche del King Diamond solista e dei primi Death SS. Un bel tuffo nel passato, un periodo d’oro per questo tipo di musica che ancora oggi fa proseliti e che i toscani omaggiano in ogni nota del lavoro, senza preoccuparsi di essere originali o moderni e proponendo uno stile ben radicato nella cultura heavy. 5 pezzi dove i Lurking Fear non concedono fronzoli, risultano diretti e battaglieri, con i riff di Pancrazzi essenziali e solidi e ritmiche volte a sorreggere un cantato aggressivo e in linea con il mood della produzione. Poco più di 30 minuti in cui il substrato hard si amalgama con frangenti più melodici pur senza concedere nulla al leitmotiv dell’intero disco, che non prevede grosse variazioni sul tema (aspetto su cui magari si potrà lavorare in futuro). Chi cerca novità rimarrà deluso. I toscani sembrano usciti proprio da un’altra era storica e sono fieri di apparire così, risultando credibili appassionati di un genere immortale e sempre stimolante. Buonissimo l’attacco di Watching eye, convincente pezzo iniziale che lascia spazio a Lady of Usher, brano in cui emerge anche la buona tecnica del trio. The strain ha al suo interno interessanti parti strumentali, mentre in I am e nella conclusiva Flesh and soul fanno capolino echi sabbatiani. Grim tales in the dead of night è un primo passo gradevole, sicuramente migliorabile sotto qualche aspetto ma che non può non incuriosire gli amanti dell’heavy primordiale che tanta importanza ha rivestito nella crescita del movimento. (Luigi Cattaneo)

Watching eye (Video)

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