Dopo l’ep L’equilibrista del 2010, Rideremo è il primo Lp dei Suite Solaire
(Paolo Baragioli voce e flauto traverso, Raffaele Giordano alla chitarra,
Salvatore Matrone al basso, alle tastiere e ai synth e Riccardo Panigati alla
batteria), 11 brani dove il gruppo di Novara racconta il tema della fuga intesa
come salvezza da un reale opprimente, che diviene inconciliabile con i propri
ideali. Pur non essendo propriamente un concept i pezzi hanno questo filo
conduttore e il titolo del disco richiama proprio la condizione ricercata da
chi scappa, ossia un futuro in cui tornare a sorridere e vivere. Il sound e i
relativi arrangiamenti del platter sono votati alla ricerca della facile
melodia, con uno sguardo anche al cantautorato, soprattutto grazie a testi che
raccontano efficacemente le problematiche del quotidiano e mostrano una certa
attenzione per il tema trattato. Il disco risulta comunicativo (ne sono esempio
Un mondo di ghiaccio o la malinconica
Cristina), attento nel parlare dell’epoca difficile in cui stiamo vivendo
(il pop rock di Il meglio è già passato)
e della disperata ricerca di appigli materiali o spirituali del tutto illusori
(la mesta Nero giorno d’inverno). I
personaggi che si delineano sono costretti a venire a patti con un presente che
non ha nulla di spensierato (Jhonny)
e decidono di ritirarsi in attesa di tempi migliori (Salviamoci). Il taglio anglosassone si miscela con forme di casa
nostra, con gli U2 sullo sfondo ma le tipiche melodie della penisola nel cuore,
con brani che sono sì facilmente memorizzabili ma mai sfacciatamente pensati
per diventare una hit single o melensi come alcuni interpreti dell’italico pop
(in questo mi hanno ricordato gli Oen). Non mancano riferimenti vintage,
soprattutto quando si accende il flauto traverso, vera chicca distintiva e che
può ricondurci ai Delirium più immediati. Rideremo
è un primo passo piacevole che consegna al pop italiano un gruppo giovane,
fresco e con margini di crescita. (Luigi Cattaneo)
Cristina (Video)
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