martedì 5 settembre 2017

COSMOSQUAD, The Morbid Tango (2017)

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Attivi dal lontano 1997, quando esordirono con l’omonimo disco, in questi vent’anni i Cosmosquad si sono distinti per un percorso trasversale e ricco di elementi che ha finito per incuriosire sia gli amanti del progressive settantiano, sia quelli più legati al metal prog emerso con forza dopo Images and Words dei Dream Theater. L’assenza decennale ha portato alla creazione di The Morbid Tango, un disco in alcuni momenti davvero ottimo e con un songwriting che punta molto sull’impatto pur essendo complesso e stratificato. Il trio (Jeff Kollman alla chitarra, Shane Gaalaas alla batteria e Kevin Chown al basso, già attivo nella band di Tarja Turunen e Paul Gilbert, oltre che con i Bombastic Meatbats) ha grandi capacità tecniche e le utilizza per creare un crossover in cui il prog metal ha sì una certa valenza ma viene ammorbidito da frangenti che oscillano tra il sinfonico e il jazz rock, con qualche puntatina verso il territorio caro ai Dixie Dregs (elementi che fuoriescono anche per merito di tre special come Jeff Babko alle tastiere, David Collier alle percussioni e Jono Brown agli archi). Poco conosciuti qui in Italia (non sfigurerebbero affatto in una prossima edizione del 2 Days prog + 1 di Veruno …) i Cosmosquad hanno oramai acquisito credibilità e fiducia nei propri mezzi, con una crescita esponenziale che li ha portati con The Morbid Tango a confermare talento e idee. È un ritorno fresco, sapientemente dosato tra attimi più hard ed altri maggiormente meditativi, vigoroso e dinamico come forse mai in passato, segno di una raggiunta maturità che ha solo bisogno di essere apprezzata maggiormente anche in Europa. (Luigi Cattaneo)
 
Morbid Tango (Video)
 

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