Novità assoluta in casa
Rockshot Records, label sempre attenta nel proporre band esordienti di qualità,
che con il debut degli Ozora (Sydney Silotto alla voce, Paolo Marreddu alla
chitarra, Luca Imerito al basso e Danilo Saccotelli alla batteria) ha dato
spazio ad un ensemble che potrebbe avere mercato anche tra chi non mastica del
tutto certe sonorità. Difatti i piemontesi propongono un alternative rock che
non disdegna incursioni nel metal e nel grunge, sempre tenendo ben presente
l’aspetto melodico, elemento fondamentale che trova espressione anche nei
frangenti più tirati. Perpendicolari è
quindi un disco che vive di contrasti (assimilabile in parte anche ai percorsi
di ensemble come Marlene Kuntz o Afterhours), capace di risultare diretto pur
nel suo essere strutturato, con il tris iniziale foriero delle caratteristiche
costituenti tale sound. Idiometria è
un bel biglietto da visita e mostra un gruppo già rodato pur avendo solo due
anni di vita, un crossover in cui i riff potenti di Marreddu sostengono
l’ottimo Silotto (L’inferno di Orfeo) e incontrano il groove folgorante
costruito da Imerito (Victim of illusion) e Saccotelli (The Oneira). La
seguente title track è ancora più conturbante, con un chorus volutamente
ammaliante, l’esatto contrario di A terra,
un pezzo potentissimo e di grande impatto heavy. Il profeta conferma la capacità del quartetto di concentrarsi su un
songwriting improntato sul dualismo tra aspetti eterogenei, Orlando si contorna invece di venature
progressive mentre La tua piccola
tragedia vede la partecipazione di Livio Magnini dei Bluvertigo, brani
vicini per canoni estetici anche agli A Perfect Circle e ai nostrani Le
maschere di Clara. Meno riuscito l’omaggio di Volta la carta di Fabrizio De Andrè ma d’altronde coverizzare tali
classici è opera alquanto complessa e ho apprezzato comunque lo sforzo e l’aver
fatto emergere come il grande cantautorato di casa nostra abbia influenzato
certe scelte stilistiche, non solo a livello testuale. Risultano vigorose anche
le successive La coda e L’avevi detto tu, pezzi piacevoli ma non
così sorprendenti come i precedenti. Buonissimo invece il finale di amOre, una ballata malinconica che si
discosta ovviamente dal resto delle composizioni e non fa altro che dimostrare
la capacità della band di avere uno spettro sonoro ampio e interessante. Perpendicolari è un platter rifinito,
suonato e prodotto ottimamente e soprattutto potrebbe incuriosire un pubblico
variegato, aspetto da non sottovalutare in un mercato odierno sempre più saturo
di uscite che spesso purtroppo finiscono per essere capite e apprezzate solo da
una ristretta cerchia di appassionati cultori. (Luigi Cattaneo)
Perpendicolari (Official Video)
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