Risale a ben cinque
anni fa Surpassing all other kings,
il secondo lavoro dei dark proggers Il Ballo delle Castagne, improntato sulla
figura di Gilgamesh, antico re sumero. Gemello di Kalachakra, uscito solo un anno prima, presenta una band oscura e
desiderosa di stupire, anche attraverso l’utilizzo di elementi presi in
prestito da più culture sonore. Vinz Aquarian (voce, tastiere e basso) e Diego
Banchero (bassista leader di Il Segno del Comando) colgono la sfida insieme
alle voci ammalianti di Carolina Cecchinato, Marina Larcher e Carmen D’Onofrio,
alla chitarra di Roberto Lucanato, alle tastiere di Davide Bruzzi e alla
batteria di Fernando Cherchi e sfornano un disco che pur andando a corrente
alternata risulta affascinante e ideale proseguimento dell’esordio. Le
atmosfere grevi e cupe inondano Tema di
Gilgamesh, motivo con un andamento fiero, dai tratti bellici e una lieve
dose di psichedelia. Più tirata Il
risveglio, che resta comunque aulica e ancestrale, mentre lo psych rock
contorna l’efficace mantra di Il viaggio.
Due episodi particolari che interrompono il fluire dell’album sono Rorate Coeli, tormentata e angosciosa e Konigin der Nacht, opprimente
nell’utilizzo di una parte elettronica concreta a cui si abbina una drammatico
litania in tedesco tratta da Die
Zauberflote di Mozart. Il segreto alza
il ritmo nuovamente, prima della darkeggiante aurea di Aquarius age e soprattutto dell’ottima carica visionaria di Fire in the sky, bellissimo pezzo della
cult band Yahowha 13 riproposto anche nel Live
Studio uscito in sole 108 copie nel 2015 (in cui erano presenti diversi
brani tratti proprio da questo Surpassing
all other kings). L’acustica Eoni
con i suoi estratti da The call of Chtulu
di Lovercraft annuncia Apocriphon of Gilgamesh, discreta
conclusione di un album sicuramente interessante per tutti i cultori di certe
nere sonorità targate BloodRock Records/Black Widow. (Luigi Cattaneo)
Tema di Gilgamesh (Video)
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