venerdì 8 settembre 2017

THE ROME PRO(G)JECT, Of fate and glory (2016)


Ecco finalmente il tanto atteso ritorno del progetto The Rome Pro(g)ject del compositore e tastierista Vincenzo Ricca, come back che pur essendo probabilmente un gradino sotto il precedente rimane ricco di pathos e di felici intuizioni. Of fate and glory non modifica la collaudata formula del primo lavoro, con Ricca coadiuvato di volta in volta da ospiti prestigiosi e soprattutto funzionali al pensiero musicale del mastermind. Si parte con la title track genesisiana, con tanto di cameo di Steve Hackett alla chitarra, il basso sempre preciso di Lorenzo Feliciati e il duo targato Ranestrane formato da Riccardo Romano al piano e Daniele Pomo alla batteria. The wolf and the twins e The seven kings of Rome si legano tra loro egregiamente, anche per il fine lavoro di Billy Sherwood (Yes, World Trade, Lodgic) impegnato al basso, alla chitarra e alla batteria. La suite Seven hills and a river è una sintesi del cammino di Ricca, qui sostenuto dalla verve di Franck Carducci (basso e chitarra), mentre Forum Magnum vede la presenza del grande David Jackson dei Van Der Graaf Generator ai fiati. Non contento Ricca con S.P.Q.R. mette insieme Sherwood e Hackett, andando a formare un trio favoloso. Ovid’s Ars Amatoria e Augustus si uniscono sotto il nome di Jackson ma è impossibile non citare la classe delle new entry Mauro Montobbio (Narrow Pass) alla synth guitar e Giorgio Clementelli (Prophilax) all’acustica. Alla piacevole Hadrianeum (in coppia con Paolo Ricca alla chitarra) segue il ritorno di Sherwood in The conquest of the world, prima della chiusura epica di The Pantheon’s done, incentrata sull’interplay tra tastiere e doppia chitarra (Hackett e Montobbio), epilogo significativo di un platter creativo e a tratti esaltante che meriterebbe senz’altro un’adeguata rappresentazione live. (Luigi Cattaneo)
 
S.P.Q.R. (Video)
 

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