Già mente
dietro al progetto Leper Divine (un unico ep risalente al 2012), Tregor Russo
(chitarra, basso, batteria e organo) è di nuovo protagonista con i Dionisyan,
ensemble che fa dell'atmosfera barocca e del doom elementi essenziali di un
sound epico e intriso di heavy metal, caratteristiche di questo Delirium and Madness – Concerto grosso Opera
N°2 in G minor. Se qualcuno di voi sta pensando al Concerto grosso dei New
Trolls è bene avvisarlo di essere completamente fuori strada, visto che qui
oltre a non esserci delle trame così progressive non vi è nemmeno quel pathos
che ha reso immortale il lavoro dei liguri, anzi, tutto appare piuttosto
monocorde, un difetto che, vista la tanta carne al fuoco non mi aspettavo
proprio. Oltre a Russo troviamo Federica Croce alla voce e Alessandro Basso al
basso, più l’utilizzo di arpe, violini, viole, violoncelli, flauti e oboe ma il
disco rimane privo di brani realmente convincenti o spunti particolarmente
accattivanti, seppure qualche idea si palesa lungo quasi un'ora di platter. Le
doti tecniche dei presenti sono innegabili ma da sole non bastano, in quanto
tutto appare troppo tedioso e sono solo alcuni scampoli ad elevare il prodotto
di tanto in tanto, che risulta essere piuttosto anonimo. L'incontro tra
sinfonismo e doom finisce per evaporare senza lasciare tracce memorabili, un
vero peccato vista la cultura musicale che si percepisce dietro certi fraseggi
e che deve trovare risvolti più interessanti per il futuro. (Luigi Cattaneo)
Blood prophecy (Video)
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