Ho incontrato qualche
anno fa i BlindCat, durante la settima edizione dello Spongstock, un celebre
festival che si tiene ogni anno a Spongano (paese in provincia di Lecce) e già
in quell’occasione, in cui la band presentava il valido Black liquid, rimasi piacevolmente colpito dalle doti dei
tarantini. Con mia grande sorpresa ritrovo Gianbattista Recchia (voce),
Domenico Gallo (chitarra), Pietro Laneve (basso) e Emanuele Rizzi (batteria)
muoversi sotto l’egida dell’Andromeda Relix, etichetta veronese sempre più
attiva nella promozione di band di ogni genere. Shockwave è un’opera seconda che ripropone l’hard & heavy
dell’esordio, energico e combattivo, mantiene sì un’aurea settantiana ma ben
calata nel contesto attuale e finisce per “sporcarsi” con qualche riff in odore
di stoner, che rende il piatto ancora più appetibile. Il disco è decisamente
immediato e vitale, un hard rock sospinto dalla chitarra di Gallo,
dall’efficiente e vigorosa prova di Recchia e da pulsioni ritmiche motore di
dieci pezzi figli del grande amore per Led Zeppelin, Black Sabbath e Queen. Chi
cerca novità rischia ovviamente di rimane deluso, perché qui le coordinate sono
chiare e il gruppo non fa nulla per spostare l’accento, un atteggiamento che
finisce per essere premiante, vista la bontà della proposta. Metal e spunti
melodici vanno di pari passo, chorus ispirati trovano il loro contraltare in
certe spigolosità rock molto muscolari, il tutto amalgamato all’insegna di un
sound compatto e diretto. I BlindCat sono l’ennesima dimostrazione di come ci
sia una Salento rock pulsante e distante dagli stereotipi del caso e un plauso
va fatto anche a Gianni Della Cioppa, che con la sua etichetta riesce sempre a
dare visibilità a realtà underground che meriterebbero maggiori attenzioni.
(Luigi Cattaneo)
Shockwave (Video)
Nessun commento:
Posta un commento