Attivo da circa quarant’anni nel panorama rock blues nazionale, Frank Get
arriva a questo quindicesimo disco con la ferrea volontà di analizzare alcune
verità storiche del suo territorio di nascita (Trieste), complice anche la
pubblicazione del libro Ti racconto la
mia terra. Storie curiose musicate con grande classe da un trio davvero
rodato (oltre al leader impegnato alla voce, alla chitarra, al banjo, al
mandolino, al piano e all’Hammond, troviamo Marco Mattietti alla batteria e Tea
Tidić al basso), attento nel creare una coesione pressoché perfetta tra testi e
melodie, esaltazione profonda di personaggi vissuti nel triestino e nelle zone
limitrofe. La rivolta operaia di San Giacomo del 1920 viene raccontata con
carica rock in The great reception,
verve che si colora di zampilli bluesy in Johnny’s
bunch e di grande folk in Freedom
republic (abbellita dall’uso di viola e violino). Il blues fa capolino in Anton the brewer, prima della ballata
agrodolce di Marbourg hills (dove è
presente il violoncello di Elisa Frausin), che narra delle vicende dei nonni di
Frank, emigrati, non senza difficoltà, dalla Slovenia. Puro rock blues
nell’intrigante What’s the patriot,
mentre in Trip to the moon (con il
bravissimo Anthony Basso alla chitarra) riecheggia il Mark Knopfler dei suoi
tanti dischi in solitaria, così come incanta l’intensa Last day of summer. La slide e il violoncello colorano Joy, la conclusiva bonus Climbin ‘up this mountain è il finale
corale con una serie di grandi ospiti, buonissimo epitaffio di un lavoro fantasioso
e di notevole livello. (Luigi Cattaneo)
Climbin ‘up this mountain (Video)
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