Terzo disco per i Mother
Island, quintetto formato da Anita Formilan alla voce, Nicolò De Franceschi e
Nicola Tamiozzo alle chitarre, Giacomo Totti al basso e Jody Berton alla
batteria e parecchio influenzato dalla psichedelia anni ’60 con influssi west
coast. Omaggio e rivisitazione delle surreali visioni dei Jefferson Airplane
colorano questo Motel rooms, testato
in un tour americano prima di entrare in studio di registrazione (ma d’altronde
avevano già diviso il palco con Mark Lanegan, The Pretty Things e Kula Shaker).
Con la California ancora ben presente, la band ha composto un lavoro fresco e
molto gradevole, a partire dal singolo And
we’re shining. I vicentini iniettano nel loro sound pillole di Beatles
nella doppietta iniziale Till the morning
comes / Eyes of shadow, mentre
tracce di Doors echeggiano in Summer glow.
La stagione psichedelica viene tributata anche in We all seem to fall to pieces alone, Demons e Song for a healer
mostrano tutta la consapevolezza del songwriting raggiunto, prima del r’n’r di Santa Cruz e della trascinante Dead rat, molto filmica. Il brano
conclusivo, Lustful lovers, è la
summa di un percorso sempre più maturo e cosciente. (Luigi Cattaneo)
And we're shining (Video)
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