Tornano i Rainbow
Bridge, meraviglioso trio formato da Giuseppe Piazzolla (chitarra), Paolo Ormas
(batteria) e Fabio Chiarazzo (basso) che abbiamo avuto modo di conoscere con Dirty Sunday del 2017 e Lama dell’anno successivo, due lavori
che, ispirati dal genio di Jimi Hendrix, mettevano insieme rock blues,
psichedelia e desert rock. La band torna a guardare a quanto fatto nel primo
disco, con una registrazione effettuata il 16 giugno 2020 senza overdubs, una
scelta che esalta il lato più istintivo dei pugliesi e che personalmente
apprezzo maggiormente. Per la prima volta
dopo anni ci siamo dovuti fermare. Durante il lockdown abbiamo pensato che
quando tutto fosse finito la prima cosa che avremmo fatto sarebbe stata tornare
in studio. Unlock è il risultato di queste jam piene di speranza e rinnovata
energia. L’irruenza spontanea che emergeva meno in Lama trova qui nuova vita e forma, con citazioni del classico stile
rock blues settantiano, quello di Hendrix ma anche dei Taste di Rory Gallagher in
Marvin Berry e Marley, mentre l’hard, la psichedelia e la solita punta di stoner
trovano modo di emergere nelle lunghe Speero
the hero e The girl that I would meet
this summer. La tirata chiusura di Jack
sound conclude magnificamente questo terzo capitolo dei Rainbow Bridge, che
visto il periodo di classifiche può tranquillamente rientrare nel novero dei
dischi più interessanti dell’anno. (Luigi Cattaneo)
Full Album (Video)
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