Tornano i Monjoie dopo
il bellissimo And in thy heart inurn me
del 2018, e lo fanno con un altro ottimo lavoro, Love sells poor bliss for proud despair, che guarda nuovamente alle
poesie di John Keats, George Byron e Percy Bysshe Shelley. Vent’anni di
attività non hanno scalfito le suggestioni di cui si nutre la band guidata da Alessandro
Brocchi (voce, chitarra, tastiere e tampura), sempre in bilico tra folk, new
wave e canzone d’autore, un romanticismo che si rispecchia in quello inglese
dei poeti citati e che fa di questo nuovo disco un piccolo gioiello da scoprire
con la dovuta attenzione. L’eleganza e la raffinatezza dei Monjoie marchia a
fuoco la suite in cinque parti Ode on a
grecian urn, impreziosita dal lavoro complessivo di Valter Rosa (chitarra,
bouzuki, mandolino), Davide Baglietto (low whistle, musette del berry, zurna,
piano), Alessandro Mazzitelli (basso, solina, organo, mellotron, harmonium,
piano, mini moog), Matteo Dorigo (ghironda), Alessandro Luci (basso fretless),
Leonardo Saracino (batteria e percussioni), Simona Fasano (voce recitante) e
Edmondo Romano degli Eris Pluvia e degli Ancient Veil (sax). Anche la seconda
parte dell’album non è da meno, con alcune chicche come Mutability e The flower that
smiles today, entrambe arricchite dal violino di Fabio Biale, così come
meravigliose sono A lament e She walks in beauty, dove invece
troviamo Romano a destreggiarsi tra clarinetto e sax. Bellezza è verità, verità è bellezza e questo è tutto ciò che sulla
Terra vi occorre sapere, così si esprime Keats, insegnamento per i liguri,
che incantano con il loro mondo fatto di pathos e sentimento, lirismo e
commozione. (Luigi Cattaneo)
She walks in beauty (Video)
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