domenica 28 marzo 2021

MONJOIE, Love sells poor bliss for proud despair (2020)

 

Tornano i Monjoie dopo il bellissimo And in thy heart inurn me del 2018, e lo fanno con un altro ottimo lavoro, Love sells poor bliss for proud despair, che guarda nuovamente alle poesie di John Keats, George Byron e Percy Bysshe Shelley. Vent’anni di attività non hanno scalfito le suggestioni di cui si nutre la band guidata da Alessandro Brocchi (voce, chitarra, tastiere e tampura), sempre in bilico tra folk, new wave e canzone d’autore, un romanticismo che si rispecchia in quello inglese dei poeti citati e che fa di questo nuovo disco un piccolo gioiello da scoprire con la dovuta attenzione. L’eleganza e la raffinatezza dei Monjoie marchia a fuoco la suite in cinque parti Ode on a grecian urn, impreziosita dal lavoro complessivo di Valter Rosa (chitarra, bouzuki, mandolino), Davide Baglietto (low whistle, musette del berry, zurna, piano), Alessandro Mazzitelli (basso, solina, organo, mellotron, harmonium, piano, mini moog), Matteo Dorigo (ghironda), Alessandro Luci (basso fretless), Leonardo Saracino (batteria e percussioni), Simona Fasano (voce recitante) e Edmondo Romano degli Eris Pluvia e degli Ancient Veil (sax). Anche la seconda parte dell’album non è da meno, con alcune chicche come Mutability e The flower that smiles today, entrambe arricchite dal violino di Fabio Biale, così come meravigliose sono A lament e She walks in beauty, dove invece troviamo Romano a destreggiarsi tra clarinetto e sax. Bellezza è verità, verità è bellezza e questo è tutto ciò che sulla Terra vi occorre sapere, così si esprime Keats, insegnamento per i liguri, che incantano con il loro mondo fatto di pathos e sentimento, lirismo e commozione. (Luigi Cattaneo)

She walks in beauty (Video)



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