Quarta uscita per
Vincenzo Ricca e il suo progetto The Rome Pro(g)ject, ensemble allargato che si
muove lungo le coordinate tracciate dal tastierista, che riesce ogni volta a
coinvolgere personaggi significativi del progressive mondiale. Chi non conosce
la musica di Ricca deve assolutamente recuperare i tre dischi precedenti, tutti
validissimi esempi di prog sinfonico debitore dei nomi storici del genere,
album che vengono omaggiati nel nuovo IV Beaten Paths Different Ways,
dove Vincenzo rivisita alcuni brani già editi (i nuovi sono solo 3). All’interno
dei pezzi la sezione ritmica spesso muta (quella formata da Roberto Vitelli degli
Ellesmere al basso e Daniele Pomo dei RanestRane alla batteria è la più
presente), così come la formazione, adeguata al mood che si sviluppa traccia dopo
traccia. È così che troviamo la chitarra sempre elegante di Steve Hackett in All
roads lead to Rome o Vertical illusion, Bernardo Lanzetti alla voce
nella bellissima Beaten paths e il compianto Francesco Di Giacomo nella
narrazione di April 21st 753 B.C., dove il basso è affidato all’ottimo
Frank Carducci. Caracalla’s dream è un sognante momento che si sviluppa
sull’interplay tra il basso di Richard Sinclair e il flauto di Jerry Cutillo
degli O.A.K., mentre Reflections vede impegnati John Hackett al flauto e
Mauro Montobbio dei Narrow Pass alla chitarra, prima dell’apparizione di David Jackson
in A mankind heritage e del basso di uno straordinario Billy Sherwood (anche
alla batteria) in S.P.Q.R. Non contento di tanta grazia, il calabrese coinvolge
David Cross al violino in The oracle e 476 A.C. (song for Wetton),
oltre che Nick Magnus al piano e alle tastiere nel breve sinfonismo di Proemium,
chiusura che ci consegna l’ennesimo lavoro carico di pathos e suggestioni.
(Luigi Cattaneo)
Nessun commento:
Posta un commento