Uscito nel 2020 per I Dischi
del Minollo, The hovering è il secondo disco dei Northway, un lavoro che
a detta della band ha permesso loro di rimanere sospesi a mezz’aria, pervasi da
un senso di profonda armonia. E in effetti la musica dei bergamaschi, che
abbraccia il post rock di Mogwai, Godspeed You! Black Emperor e This will
destroy you, è un concentrato di sensazioni, atmosfere e visioni
cinematografiche, con crescendo tipici del genere che funzionano perfettamente
e si incastrano all’interno di un album che non disdegna venature
psichedeliche. L’interplay tra le chitarre di Antonio Tolomeo e Luca Laboccetta
è il trademark del disco, con la sezione ritmica formata da Matteo Locatelli (basso)
e Andrea Rodari (batteria) che compie un lavoro egregio, già a partire dall’intensa
Point Nemo, ottima apertura dell’opera. Kraken, con il suo alone
oscuro, si muove sinuosa sottopelle, tra sparate elettriche e quiete sommessa, Hope
in the storm è un momento ricco di pathos molto suggestivo, mentre Edinburgh
of the seven seas è raffinata e malinconica. Il finale di Deep blue è
un concentrato delle emozioni espresse sin qui, esempio della capacità della
band di trasportare l’ascoltatore in luoghi lontani, un mood solenne ed epico
che conferma le doti dei bergamaschi già emerse nel precedente Small things,
True love ma che qui trova maggior compimento e maturità. (Luigi Cattaneo)
Full Album (Video)
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