Quarto disco per i
toscani Raven Sad, band formata da Samuele Santanna (chitarra), Fabrizio Trinci
(tastiere), Marco Geri (basso), Francesco Carnesecchi (batteria) e Gabriele
Marconcini (voce già di Biofonia e Merging Cluster), che continua nel suo evocativo
percorso legato alla psichedelia floydiana ma anche al new prog di Marillion e
Pendragon. La vera forza del quintetto è nel saper creare immagini, suggerire
emozioni ed evocare luoghi e situazioni in cui smarrirsi, complice la scrittura
sempre più collaudata di Santanna, veramente ispirato per tutto l’album, e la
forza di testi mai banali e scontati, cantati con gusto dall’ottimo Marconcini.
Non sono da meno le rifiniture di Trinci e le ritmiche sicure di Geri e
Carnesecchi, ma è tutto l’impianto a funzionare splendidamente e a rendere The
leaf and the wing un ritorno davvero suggestivo e armonioso. Il concept
appare ben calibrato sin dalle prime note introduttive, che ci conducono alla
malinconica The sadness of the raven, prima di City lights and desert
dark, pezzo con echi di Fates Warning al suo interno. Commovente l’atmosfera
che si crea in Colorbox, la strumentale Approaching the chaos cita
con garbo i Goblin nel break pianistico, mentre Ride the tempest mostra
una band matura e consapevole dei propri mezzi, raffinata ed elegante. La
sognate Absolution trial e la conclusiva Legend #2 sono lì a
confermare la cura verso il particolare posta da Samuele e da tutta la band, artefici
di quello che probabilmente è il loro lavoro migliore e per quanto mi riguarda tra
le punte del progressive italiano di questa prima metà del 2021. Per acquistare l'album (sia in digitale che nella versione fisica) potete visitare la pagina https://ravensadband.bandcamp.com/album/the-leaf-and-the-wing (Luigi
Cattaneo)
The leaf and the wing (Full Album)
A vero capolavoro
RispondiEliminaCiao Fabio, sì, è un grandissimo disco, spero si capisca dalla recensione. Un abbraccio
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