Ci siamo occupati di
Gabriele Bulfon qualche mese fa, parlando di Exoplanets, disco uscito
sul finire del 2020. Ora facciamo un passo indietro e andiamo a recuperare,
vista anche la bontà della proposta, Quantum mechanics, esordio del 2016
dove Bulfon (piano) veniva accompagnato da Franco Avalli (bassista conosciuto
per la sua militanza negli Adramelch) e un notevole trio di batteristi che si
alternano nei vari brani, l’immenso Walter Calloni, il bravissimo Andrea Bruzzone
e Stefano Bagnoli, musicista dal curriculum infinito (Joe Lovano, Uri Caine,
Paolo Fresu, giusto per citarne qualcuno). Entanglement e Theory of
everything ci catapultano nella musica di Gabriele, che si muove sicura
sulla linea tracciata da Bill Evans e Chick Corea, rispettando gli stilemi di
un movimento codificato che viene ammantato di brio e vivacità, come accade in The
observer e L.H.C.. Missing baryons ha le stigmate della
soundtrack immaginifica, le due parti di Duality formano una piccola suite
elegante e raffinata, mentre Dark matter ha connotati di suspense ben
calati nel contesto jazz in cui si muove. Questo debutto mostrava tutta la
qualità della musica composta da Gabriele, suonata con gusto da musicisti di
enorme spessore tecnico, attitudini rispettate anche nel seguente Exoplanets.
Entrambi gli album sono acquistabili dal sito https://gabrielebulfon.bandcamp.com/
(Luigi Cattaneo)
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