Nuovo album per Cristiana
Verardo, cantante e compositrice salentina che negli anni ha collaborato con
Moni Ovadia, Redi Hasa, Mino De Santis, Carolina Bubbico e Enza Pagliara, tutti
personaggi legati al mondo della pugliese e che in parte ritroviamo nella
musica del nuovo Maledetti ritornelli. Il pop cantautorale portato in
dote dalla Verardo si fa maturo anche grazie ai tanti musicisti coinvolti (ben
25!), sin dall’iniziale Ti ho portato il mare, abbellita dal sax di
Emanuele Coluccia, pezzo ben scritto e ottimamente arrangiato, nonché valido
apripista di un lavoro che prosegue con la gradevole title track (cantata
insieme a Gnut) e con La vita in un istante, vivace episodio dove la
tromba di Cesare Dell’Anna e l’ensemble Girodibanda divengono centrali per le
dinamiche folk di cui è intriso. 3000 anni è un altro brano legato al
pop cantautorale dal taglio radiofonico, modulata sul tocco delicato del
pianoforte di Daniele Vitali, Chiance invece sposta l’attenzione sul
folk salentino, con testo in dialetto interpretato da Rachele Andrioli
(impegnata anche al tamburo), Maria Mazzotta e Enza Pagliara e l’organetto di
Alessandro D’Alessandro protagonista. Menzione a parte merita Non potevo
saperlo, episodio maggiormente legato al cantautorato tout court e
impreziosito dal violoncello di Redi Hasa, che carica di drammaticità uno dei
momenti clou di questo piacevolissimo secondo disco dell’autrice salentina.
(Luigi Cattaneo)
Ti ho portato il mare (Video)
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