Primo lavoro per la prog
band La cruna del Lago (Carmelo Arena voce e tastiere, Pino Polistina chitarra,
Matteo Tuci basso e Andrea Bruni batteria), che esordisce con Schiere di
sudditi, un disco che guarda al passato del genere con grande
consapevolezza e una discreta personalità. Debutto in cui ritroviamo certi
umori della P.F.M. ma anche del Banco, soprattutto per la capacità di creare
melodie delicatissime e fraseggi intricati all’interno di una forma canzone
elegante e brillante. Gli anni ’70 come riferimento, non solo quelli legati al
progressive, e ne è un bell’esempio la fresca Giostra, azzeccata
apertura dell’album. Cambi di tempo e di atmosfere nell’ottima Mantide
agnostica, mentre Illogica distanza è una ballata che rimanda alle
Orme settantiane. Interludio, immaginifico pezzo strumentale,
introduce la lievemente psichedelica ElettroDrama, prima dell’hard prog
di Stato e della conclusiva Acqua da Marte, maggiormente rock e
vicina ad alcune cose della Premiata di Serendipity, finale di un primo
passo creativo e curato. (Luigi Cattaneo)
Acqua da Marte (Video)
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