Uscito nel 2016, Piano
warps di Massimo Giuntoli, rappresenta una delle tante anime del pianista,
da sempre curioso ed eclettico nelle sue scelte, sia quando si muove in
solitaria, sia quando lo troviamo in buona compagnia (basti citare il progetto
Hobo con Eloisa Manera o U-Gene insieme a Silvia Cignoli). Massimo ha da sempre
evitato paletti, seppure nel disco in questione si è focalizzato su un
apprezzabile tentativo di comunicare solo ed esclusivamente attraverso il
pianoforte (un Yamaha AvantGrand per l’esatezza). Un album equilibrato, che
sviluppa piccoli bozzetti immaginifici (Sorry, it’s me again o Quick
look inside) e composizioni ben più lunghe (Piano suite con i suoi
16 minuti ma anche la raffinata Dreamy waiter), figlie dell’amore di
Giuntoli per Aaron Copland, Satie e la scena di Canterbury, con un occhio
rispettoso al passato storico ma anche con la consapevolezza che certe melodie
e certe atmosfere risultano, a chi non è lobotomizzato dalle insulse musichette
che ci circondano nel quotidiano, affascinanti e senza tempo. Arte pura da
ascoltare senza fretta, seducente nel suo citare senza essere pedissequa, una
forma viva di classica contemporanea che rivela la personalità e lo spessore
dell’autore. Per acquistare o ascoltare l'album potete cliccare sul seguente link https://massimogiuntoli.bandcamp.com/album/piano-warps (Luigi Cattaneo)
Nessun commento:
Posta un commento